Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui fine: ma da sé sole non esauriscono l'" ideale democratico": questo si esau– risce nel fine, che debbono proporsi i democratici nella lorq azione politi– ca: cioè abilitare il maggior numero possibile di uomini a conquistarsi con lo sforzo consapevole e libero della propria volontà, la giustizia, il diritto, cioè il frutto intero del proprio lavoro, contro ogni forma di sfruttamento e di oppressione. Questo ideale può essere deriso come irraggiungibile in quanto la grande maggioranza degli uomini è stupida, incapace di attività autonoma, moutonnière, egoista, vile, e quindi destinata ad essere sfrut– tata dai piu intelligenti, dai piu forti, dai piu furbi; si può combattere come dannoso al benessere delle stesse moltitudini, che si pretendono sfrut– tate, ma in realtà sono organizzate ed amministrate dalle oligarchie, a cui pagano un tributo per questo servizio che ricevono (e questo si chiama sfruttamento!), ed abbandonate a se stesse, senza chi le pieghi al comando e assicuri loro nell'obbedienza la vita, non sarebbero buone ad altro che a rovinare tutta la macchina sociale, a imbarbarire sé e i loro condottieri nella miseria, a morire di fame. Queste teorie possono essere sostenute cer– tamente, ma non da persone che si sentono democratiche, cioè ostili a qualunque istituzione tenda ad irrigidire i privilegi sociali attuali, a fis– sarli nelle stesse persone e famiglie, a sottrarli al controllo delle classi non privilegiate in modo che possano essere demoliti non appena non com– piano piu nessuna utile funzione sociale. E in realtà i sindacalisti, repub– blicani, socialisti, anarchici, quando dicono male della "democrazia" ben di rado intendono gl'ideali democratici definiti come ho fatto or ora. Per "ideali democratici" intendono il socialismo di Stato, l'umanitarismo, la filantropia, il pelandronismo facilone, che hanno niente da vedere con gl"' ideali democratici." c) per "democrazia" si possono intendere anche "i partiti" che nei cinquant'anni passati hanno sventolato la bandiera democratica e che si sono affermati depositari e propugnatori degl'ideali democratici: in fondo il disgusto, il disprezzo, l'odio contro la "democrazia" di molti uomini di sinistra, è la reazione legittima contro l'azione insincera, falsaria, camorri– stica, prevaricatrice dei "partiti democratici." Specialmente in questi ul– timi vent'anni, l'opera dei "partiti democratici" è stata un'obbrobriosa ne– gazione di tutti gli "ideali democratici" ed un sabotaggio sistematico delle "istituzioni democratiche." È passato sotto la bandiera della democrazia il socialismo burocratico che era la negazione del socialismo democratico, il parassitismo cooperativo che era lo strumento dei privilegi di nuove oli– garchie operaie avide e immorali e brutali, la complicità fra industriali e operai per la conquista di protezioni doganali, che è un espediente per defraudare i cittadini non protetti di una parte del frutto del loro lavoro. Delle istituzioni democratiche si sono servite le oligarchie plutocratiche per pervertirle e sfruttarle a loro vantaggio, grazie alla ignoranza delle molti– tudini e alla disonestà dei capi: agenti delle camorre siderurgiche entra– vano nel partito radicale e nel partito socialista per farvi propaganda prote- 103 BiblotecaGino Bianco

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