Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui questo: che l'Europa uscita dalla conferenza di Parigi, con tutti i suoi difetti, è migliorabile e perfettibile, mentre l'Europa riorganizzata alla tedesca sarebbe stata assai peggiore e assai piu rigida. Sarà, ma in questi giorni di malvagia brutalità del militarismo e del capitalismo francese nella Ruhr, non si ha l'impressione che l'Europa di Versailles vada migliorandosi: piuttosto _va precipitosamente peggiorando. Né si vede speranza di migliore avvenire: perché le organizzazioni operaie e i partiti socialisti e i gruppi pacifisti e internazionalisti sono ovunque stu– pidi, retorici, dottrinari, semplicisti, ignoranti, quando non sono piu o meno inconsapevolmente imbevuti di pregiudizi nazionalisti; e i governi sono dovunque nelle mani dei militari e dei capitalisti, non preoccupati che dei loro affari immediati, e intenti solamente ad approfittare delle difficoltà altrui per fare i loro affari immediati. Né sembra che le cose possano mutare o migliorare, per ora; ed è discutibile se, al punto in cui siamo arrivati, non ci sia oramai piu speranza di miglioramento; e se l'Europa non vada verso una spaventosa crisi di miseria e di barbarie, senza che forza di saggezza e di pentimento umano possa evitare piu il disastro. Tutta la nostra azione nello spingere l'Italia all'intervento e durante la guerra nel volere che la guerra fosse condotta fino alla vittoria assoluta, si fondò sulla illusione che i vittoriosi sarebbero stati generosi e saggi, e che le nazioni vecchie e gli Stati nazionali nuovi avrebbero compreso la or– ribile lezione della guerra e si sarebbero organizzati in un nuovo ordinar mento mondiale pacifico e laborioso, in cui i vinti sarebbero entrati senza mutilazioni, senza rancori, eguali fra eguali. La esperienza ci dimostra che nessuno ha imparato nulla, e tutti hanno dimenticato! Appena finita la guerra, i contadini e gli operai (che erano i piu interessati a sorvegliare l'andamento della pace) non pensarono che a mangiare, bere, sposarsi, ballare, godere degli aumenti dei prezzi e dei salari e protestare contro i cosidetti responsabili della guerra, senza pensare alle condizioni della pace; i socialisti non pensarono che a sfruttare per le elezioni la protesta contro la guerra, e a sognare una rivoluzione che non veniva e che non poteva venire, ipnotizzati dalle leggende che erano sorte sulla Russia bolscevica, abbandonando senza controllo le trattative di pace, anzi rallegrandosi stupidamente che le iniquità della pace dimostrassero la inutilità della guerra e la incapacità della borghesia. I governanti, abban– donati a sé senza controllo fecero quel che volevano, nell'interesse dei ge– nerali e dei capitalisti del petrolio e del ferro. Se io avessi avuto la prescienza, avrei dovuto prevedere tutte queste cose: né avrei potuto prevedere che la mia prescienza si sarebbe estesa agli altri, e che la mia propaganda avrebbe avuto altro resultato che quello di ... farmi odiare da un maggior numero di persone: a che cosa è servita la pre– scienza nella questione adriatica? Dunque avrei dovuto prevedere che ·era illusione la "guerra contro la guerra," la guerra per la pace, l"' ultima guerra." I popoli non sono capaci di utilizzare la libertà per la pace: 97 BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=