Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo inaspriscono invece di calmarsi: neutrale con simpatia verso la Francia, e sempre pronta ad appoggiare la Francia contro la Germania dopo che la Francia abbia accettato una politica di pace. Ma questa politica non può farla Mussolini: perché ha bisogno sempre di colpi di scena per soddisfare 1 suoi seguaci. Nel settembre passato Giolitti diceva a Sforza: "Sf, l'Italia deve non fare per alcuni anni politica estera; ma il paese non capisce questa verità; e quindi bisogna fargli credere di fare qualcosa." Sforza crede che si preparino gravi complicazioni nelle colonie; e la politica del ministero ci porti verso un piu grave dissesto finanziario. Mi conferma che il conte di Torino è antifascista. Un fratello di Sfor– za, ufficiale di cavalleria a Milano, ha avuto con un colonnello di cavalleria un curioso incidente. Alla mensa, il colonnello disse che Sforza aveva preso cinque milioni per il trattato di Rapallo. Il fratello di Sforza lasciò che il pranzo finisse; poi si avvicinò al colonnello e gli disse: "Io so di compiere, come capitano, un atto di indisciplina; ma ci sono obblighi di onore supe– riori ad ogni disciplina; finché Ella ha detto che mio fratello aveva fatto politica criminale, questo era apprezzamento politico che non mi riguar– dava; ma Ella ha detto che mio fratello si è venduto per cinque milioni; questa affermazione colpisce l'onore dell'intera mia famiglia, e quindi il mio; Ella ha dodici ore di tempo; o dichiara di ritrattare la sua afferma– zione, o io la schiaffeggio." Il colonnello lo richiamò alla subordinazione del grado. Ma lo Sforza insistette che fra dodici ore l'avrebbe schiaffeggia– to, se non avesse ritrattato la calunnia. Entro le dodici ore lo Sforza ebbe un mese di arresti in fortezza, e il colonnello fu trasferito in Sicilia per pumz10ne. A Montignoso c'era la inaugurazione di un monumento ai caduti della guerra. Sforza fu invitato dal sindaco. Pensò che non dovesse rimanere assente. Ci andò con la contessa Sforza e col bambino. C'erano fascisti to– scani e fascisti lunigianesi. I fascisti toscani erano inquieti. Qualcuno disse al sindaco che c'era pericolo di incidenti. Il sindaco rispose che i fascisti toscani erano gente certo valorosa; ma se facevano uno sfregio in Lunigiana a un Lunigianese, i fascisti lunigianesi avrebbero sparato. Si parlamentò. T · · 1 "L'I 1· " 1 Sf "' ·1 uttl s1 ca marono: ta 1a, commentava o orza, e sempre 1 paese degli spiriti regionali." Si accentua sempre piu la disgregazione del partito popolare. Mus– solini concede, specialmente sul campo scolastico, ai clericali tutto quanto questi non avevano mai ottenuto con la tattica democratica di don Sturzo. E molti clericali-conservatori sono attirati ad uscire dal partito popolare e aderire al fascismo. Io però persisto a credere che il partito popolare, al– meno per ora, non si sfascerà. Gli elementi conservatori hanno interesse a non rompere l'equivoco da cui i contadini sono tenuti nelle organizzazioni popolari. La scomparsa del partito popolare, o la divisione di esso in due 90 BiblotecaGino Bianco

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