Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui glia, che tutti li raccoglie, hanno saputo dimenticare tutto ciò che poteva dividerli: tutte le polemiche dell'anteguerra e della guerra, dal neutralismo all'interventismo, dal disfattismo all'oltranzismo." "Noi crediamo, ferma– mente crediamo che la romana celebrazione dei mutilati si inciderà nella storia: stanno forse per sorgere le aurore non nate. Gl'italiani si preparano a ritrovare l'Italia patrimonio di tutti"; "finiranno, nella coscienza degli italiani, le montature e i trucchi; e coloro che clan fiato dieci volte al giorno al megafono di un patriottismo che si ostina a materiarsi di violenze, che ha creato la follia e la degenerazione, imponendo alla Nazione un super– patriottismo in regime di monopolio, comprenderanno che è l'ora di smet– terla e di rientrare nei limiti della decenza e del decoro"; "i mutilati resti– tuiscano l'Italia agl'italiani, a tutti gl'italiani." Manifestazione antifascista, dunque: proprio in quei giorni Mussolini diceva a Milano che "gl'indifferenti rimarranno nelle loro case; i simpa– tizzanti potranno circolare; e i nemici non circoleranno." L'Azione ripro– duce questo discorso, e fa una critica energica del "bolscevismo" mussoli– niano. Nello stesso numero oltre a vivaci polemiche antifasciste, c'è un at– tacco all' on. Salandra, che ha manifestato il rammarico di non potere farsi "squadrista"; un attacco al Corriere della Sera, responsabile di avere sem– pre approvato il fascismo; e un invito ai socialisti unitari, divisisi dai mas– simalisti, perché non facciano piu questioni di tendenze nella lotta contro il leninismo fascista. Esiste, dunque, un tentativo di organizzazione antifascista già nell'au– tunno del 1922, intorno a D'Annunzio. E non c'è, come avevo creduto, accordo fra D'Annunzio e Salandra. Il re era certo antifascista. E un accordo fra il re e D'Annunzio è assai probabile. Ma piu ripenso, e piu le cose mi appaiono meno chiare. Nell'ottobre 1922 abbiamo un accordo Giolitti-Amendola; programma: mantenere l'ordine, offrire a Mussolini una parte del nuovo Ministero. Que– sto me lo disse Amendola; e mi pare sicuro. Giolitti ed Amendola possono fare assegnamento su Badoglio. Il re deve essere d'accordo con loro. Deb– bono desiderare di imbarcare anche Turati. Abbiamo anche un accordo Mussolini-Diaz; D'Annunzio non è con costoro per odio a Mussolini. È~ dunque, d'accordo col gruppo Amendola-Giolitti. Mi pare si possa ritenere sicuro che Giolitti volesse fare un grande ministero nazionale di pacificazione, in cui Mussolini avesse una posizione subordinata, ed entrassero - sempre in posizione subordinata - i socia– listi unitari, e ne fossero esclusi i socialisti serratiani, nazionalisti, salandrini. Questa combinazione doveva cercare di avere con sé D'Annunzio per op– porlo eventualmente a Mussolini, o per limitare l'influenza di Mussolini. Mussolini-Diaz sono forti militarmente, e buttano per aria ogni cosa, non appena cominciano a temere che il 4 novembre muti la situazione .. Salandra-Federzoni, rifiutati dal gruppo Giolitti, tenderanno verso Mussolini; ma avrebbero voluto mettere la museruola a Mussolini. 85 BiblotecaGino Bianco

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