Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo lendo Sonnino sostenere il Popolo d'Italia. De Viti non seppe che via m– dicare. Ingenui l'uno e l'altro. Sempre per esaurire quest'argomento, era nei giorni scorsi argomento di osservazioni a Roma il fatto che Mussolini viveva al Grand Hotel sfarzo– samente, occupando quattro stanze, che dovevano importargli una spesa di 3 o 400 lire al giorno, mentre come doppio ministro egli non dispone che di 4000 lire al mese di stipendio. Ieri mattina in casa Bracci si diceva che il direttore del Grand Hotel faceva pagare a Mussolini solamente 40 lire al giorno, perché Mussolini gli serviva di ... réclame per riempire l'albergo, che altrimenti sarebbe rimasto vuoto. Ma, dico io, un uomo che ha il senso della dignità si presta a fun– zionare come articolo di réclame? In questi giorni Mussolini sta passando ad un appartamento privato. Carlo Piacei mi dice di avere sentito da Borgese a Milano che gli in– dustriali sono sospettosi di Mussolini. Temono che faccia del liberismo. Sintomo interessante è il dissidio che si va delineando. Che il Corriere della Sera accenni a mettere la sordina sulla campagna antiprotezionista per evi– tare dissidi fra gl'industriali e le altre forze fasciste? Stare attenti a questo sintomo. Articolo di Mussolini su Gerarchia, in cui dice che tutte le vecchie ''cariatidi," Giolitti, Orlando, Salandra, debbono sparire. Concetto ripetuto nel discorso alle medaglie d'oro, convenute a Roma il 9 gennaio 1923: Non si torna piu indietro! - dice l'on. Mussolini scandendo le parole. - Ciò che è stato è irrevocabile! Tutte le vecchie classi, i vecchi partiti, i vecchi uomini, e le piu o meno antiquate cariatidi, sono state spezzate dalla rivoluzione fascista e nessun prodigio potrà ricomporre questi cocci che devono passare al museo delle cose piu o meno vene– rande (applausi). Questo sia ben chiaro alla vostra coscienza che indietro non si torna. Riprendo i ricordi delle mie conversazioni dell'ultimo giorno romano. Bracci mi diceva ieri mattina di aver saputo da combattenti del Lazio (Bracci è nella direzione dell'Associazione combattenti) che una diecina di giorni prima del colpo di stato andavano per i comuni del Lazio camion, distribuendo camicie azzurre, sfruttando l'odio contro i fascisti, organizzan– do squadre nazionaliste. Probabilmente, questo faceva parte del piano Bado– glio contro i fascisti. La contessa Maria Papafava ha saputò a Padova che Badoglio si era impegnato a schiacciare :i fascisti, purché avesse ordine scritto, e purché il re gli consentisse di mobilitare alcune classi dell'Italia meridionale. Facta con– sentL Ma lo raccontò a De Vecchi. E questi avvisò Mussolini, che scrisse un articolo sul Popolo d'ltalt'a (vedere la data); dev'essere stata, mi pare, questa la causa del precipitare degli eventi. I fascisti tentarono un colpo disperato prima di essere sopraffatti. 80 BiblotecaGino Bianco

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