Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui Cioè la Francia ha 32 comandi di divisione e 96 di reggimenti; l'Italia ha 30 comandi di divisione e 120 di reggimenti. L'ordinamento Diaz è fatto a servizio degli ufficiali. Secondo il Corriere esso costerà 2 miliardi e mezzo di spese ordinarie, e senza tener conto dell'aviazione per cui si prepara un pro– getto a sé. Ruini mi diceva che la spesa ordinaria sarà di 3 miliardi. Poi verranno le spese per la marina. E poi ci sono le spese per la "pacificazione" della Libia. Cecchi mi racconta che il re fu distolto dal firmare lo stato d'assedio anche dal generale Cittadini e da Riccio (questi lavorava per conto di Sa– landra ). Sempré Cecchi mi dice che Soffici gli espose il progetto di vedere Amen– dola per reclutarlo nel fascismo. Cecchi gli disse che gli pareva inutile fare il tentativo. Ma Soffici volle tentare; ed ebbe un colloquio con Amendola, pre– sente Prezzolini. Ma Amendola tenne il Soffici cos1 a distanza che questi non osò l'abbordaggio definitivo. Avendo visto Prezzolini poco dopo, volli domandargli di questo proget– to Soffici. Ma Prezzolini mi rispose assai evasivamente. Disse che fu una conversazione senza scopo ben definito. Ma il Rendi, che era presente alla conversazione, rettificò il Prezzolini, dicendo che Soffici aveva detto proprio al Prezzolini, presente lo stesso Rendi, che Mussolini avrebbe desiderato un ravvicinamento con Amendola. Allora Prezzolini disse che Soffici probabil– mente interpretava un pensiero di Mussolini: deve avere parlato di Amen– dola con Mussolini; Mussolini deve avergli risposto che stimava Amendola; e Soffici partl per conto proprio. Prezzolini mi parve imbarazzato parlando di quest'incidente. Forse c'è sotto qualcosa che egli non è autorizzato a spiegare. In casa Torraca, Bracci diceva senz'altro che Soffici era stato incaricato da Mussolini di conquistare Amendola. Soffici avrebbe parlato a Mussolini anche di Prezzolini; ma Mussolini avrebbe detto che di Prezzolini non fa– ceva nessun conto. Prezzolini mi ha detto che Malagodi, il giorno del colpo di stato, si mostrava sicuro che sarebbe finito in nulla, perché esisteva già un ac– cordo Giolitti-Mussolini per fare il ministero insieme. Prezzolini pensa che scoppiata la crisi della mobilitazione fascista, Sa– landra si fece avanti per mezzo di Federzoni e Riccio, nella speranza di im– padronirsi lui della situazione, eliminando Giolitti e mettendosi d'accordo ·con Mussolini. Ma dopo che il re ebbe, per le manovre salandrine, rifiutato lo stato d'assedio, la situazione precipitò a un tratto a favore dei fascisti: nella esaltazione della vittoria questi non avrebbero piu tollerato il compromesso Mussolini-Giolitti; e allora Mussolini dichiarò che il Ministero lo faceva tutto lui. Ma venuto a Roma, all'ultima ora, dové fare qualche concession~ ai salandrini e ai nazionalisti. Contro questa spiegazione dei fatti Prezzolini trova che contrasta una circostanza: che cioè un mese prima del colpo di stato, Mussolini disse a 73 BiblotecaGino Bianco

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