Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Come nacque la dittatura di guerra in scuole disorganizzate. La letteratura di guerra li aveva intossi– cati con isterici sentimenti nazionalisti e con una ammirazione immorale per lo spargimento di sangue. Per questa piu giovane gen·erazione Musso– lini fu "il duce," "il salvatore," "l'inviato di Dio," "l'uomo del destino." Egli non fu il creatore del movimento fascista; egli fu il propagandista del misticismo fascista. Egli riusd in modo meraviglioso a confondere le idee tanto dei suoi .seguaci che dei suoi oppositori - in modo tale che nessuno sapeva quali fossero i suoi scopi. Nessuno si rese conto che dietro una nuvola di parole rivoluzionarie si stava compiendo un colpo di mano militarista. Egli usa dire spesso: "Piu c'è confusione e meglio è." 8. Lo sciopero generale del 1-3 agosto 1922. Il 2 febbraio 1922, il mm1stero Bonomi si dimetteva. Il suo atteggia– mento incerto aveva scontentato sia i fascisti che gli antifascisti. Sembrava impossibile trovare un presidente del Consiglio piu incapace di Bonomi, e invece si trovò Facta. Il 19 luglio anche; Facta dovette dimettersi. Le consultazioni per la formazione di un nuovo gabinetto tra i diversi gruppi e tra i loro leaders e il Re si protrassero per due settimane. Durante questi giorni si verificò un fatto importante: la maggiora.nza dei deputati socialisti, ponendosi contro gli intransige.nti, che controllavano l'esecutivo centrale del partito, si dichiararono pronti ad appoggiare un nuovo gabi– netto a condizione che questo ristabilisse l'ordine pubblico. Il 29 luglio, il leader dei socialisti riformisti, Turati, con il consenso dei suoi colleghi, ·ebbe un colloquio con il Re per discutere la situazione politica. Ma il ristabilimento dell'ordine pubblico non poteva essere ottenuto sen– za lo scioglimento dell'organizzazione fascista. Ciò significava sfidare la "mano nera" militare che era già troppo a fondo compromessa nel1'avven– tura fascista. Quando si criticano le Camere del periodo postbellico per la loro incapacità a formare un ministero stabile, si devono distinguere le cause che paralizzarono le Camere a partire dal novembre 1919 sino al luglio 1922, da quelle che si manifestarono nel luglio 1922. Sino al luglio 1922, la causa della paralisi era nella stessa Camera; ogni coalizione stabile era resa impossibile dall'intransigenza dei dep~tati socialisti e dalla mancanza di fidu- . eia di tutti i partiti nei confronti dei popolari. Nel luglio del 1922 questi dis– sidi interni stavano per scomparire. Ma adesso era una causa esterna a para– lizzare la Camera: la "mano nera," che aveva una scarsa forza nella Ca– mera, ma una formidabile organizzazione a·rmata all'estern<?, mise il veto ad una coalizione parlamentare di sinistra, che il nuovo atteggiamento dei deputati socialisti rendeva· possibile. "C'è troppa paura fisica in giro - disse Turati in una intervista all'Epoca del 1 agosto 1922. - ( ... ) In tutti i par- BiblotecaGino Bianco

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