Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura f ascis/1, in Italia t1t1ci sono troppi pavidi, ma è certo che nella Camera se ne trova una per– centuale superiore a quella che di solito dà una raccolta qualsiasi di uomini. " Se i socialisti si fossero decisi nel luglio 1921, probabilmente avrebbero salvato il paese dai malanni dell'anarchia militare-fascista, e le libere istitu– zioni dalla distruzione. Nel luglio 1922 era troppo tardi. Ma un anno avanti, subito dopo le sciagurate elezioni del maggio 1921, qual è quel socialista che avrebbe potuto fare il primo passo senza provocare la rivolta di tutti i suoi compagni? Piu si riflette sugli avvenimenti di quei tristi anni, e piu appaiono imperdonabili gli uomini politici che alla fine del 1920 e all'inizio del 1921 armarono i fascisti per farsene strumenti di punizione e di pres– sione elettorale. Mentre i gruppi parlamentari erano paralizzati da questo ostruzionismo • e il Re era incapace di trovare un presidente del Consiglio che, sostenuto alla Camera da una maggioranza, potesse tener testa ai fascisti nel paese, il 30 luglio un giornale di Genova, Il Lavoro, annunciava che per il 1 agosto era stato proclamato uno sciopero generale. Questa mossa pazzesca era stata decisa dall' "Alleanza del lavoro," che si era fo.r:mata nel dicembre precedente tra i rappresentanti del Sindacato nazionale ferrovieri, la Confederazione generale del lavoro, la Federazione lavoratori del mare, l'Unione italiana sindacale e altre organizzazioni minori. Nell'esecutivo centrale del Sindacato ferrovieri gli anarchici esercita– vano una grande influenza, sebbene la gran massa degli iscritti fosse tutt'al– tro che anarchica. La Confederazione del lavoro era diretta e composta per lo piu da socialisti riformisti, ma conteneva anche una attiva e chiassosa mi– noranza di comunisti e socialisti intransigenti. L'Unione sindacale era com– posta di anarchici e di sindacalisti rivoluzionari. La Federazione lavoratori del mare e le altre organizzazioni minori erano composte da iscritti appar– tenenti a partiti diversi. L'iniziativa di formare l'Alleanza del lavoro era partita dall'esecutivo centrale del Sindacato ferrovieri; scopo degli anarchici, che vi avevano la maggioranza, era di formare una coalizione tra le orga– nizzazioni economiche delle classi lavoratrici, rifiutando ogni contatto col Parlamento. I dirigenti della Confederazione del lavoro avevano aderito all'Alleanza per la pressione degli iscritti comunisti e socialisti intransigenti, <'; convinti che non avrebbe mai approdato a niente, sperando di tenere a freno gli estremisti. Nei primi sei mesi del 1922, l'Alleanza del lavoro limi– tò le sue attività a qualche discorso generico su uno sciopero generale. Nel luglio 1922, la discussione si fece accesa. Coloro che piu desideravano lo sciopero erano gli anarchici; i dirigenti della Confederazione del lavoro era– no contrari. Dopo un mese di accanite discussioni, la mozione per lo sciopero fu approvata con una lieve maggioranza contro il voto della Confederazione del lavoro. È probabile che, oltre gli estremisti i quali speravano che dallo scio– pero potesse sorgere una autentica rivoluzione, vi fossero degli agenti pro- BiblotecaGino Bianco

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