Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Come nacque la dittatura libero di partecipare o meno alla seduta di apertura del Parlamento, a se– conda di quanto riteneva opportuno. Costretto ad arrendersi sulla questione repubblicana, Mussolini si man– tenne ancora fedele all'idea di una "conciliazione nazionale." Il r luglio, due deputati socialisti e due fascisti si incontrarono a Roma, per discutere la possibilità di una "tregua?' tra i loro rispettivi partiti. Mussolini era favo– revole a questi negoziati. Ma nel paese i comunisti rifiutarono ai socialisti il diritto di negoziare in loro nome. Analogamente, i fascisti dell'Emilia, della Toscana e delle Puglie si dichiararono contrari alla conciliazione. Essi approfittarono del~ l'intransigenza dei comunisti per distruggere non le organizzazioni comu– niste, che erano numericamente scarse, ma le cooperative, le Camere del la– voro, i giornali diretti da socialisti riformisti, repubblicani, popolari o indi– pendenti. I nazionalisti erano i piu recisi oppositori della conciliazione. 78 La guerra civile diventò sempre piu selvaggia. Fu proprio questo il momento in cui gli alti comandi militari cominciarono a cospirare contro il governo regolare e a farsi conniventi delle " occupazioni delle città " da parte dei fascisti. Nonostante la resistenza degli estremisti di destra e di sinistra, i rap– presentanti dei Fasci, del partito socialista e della Confederazione del lavoro, il 3 agosto r92r, firmarono un accordo, in cui si impegnavano "a fare im- , mediata opera, perché minacce, vie di fatto, rappresaglie, punizioni, vendette, pressioni e violenze personali di qualsiasi specie, abbiano subito a cessare. " Le cose andarono di male in peggio. Sessanta segretari di sezioni dei Fasci in rappresentanza di 160.000 iscritti si riunirono a Bologna e non riconob– bero l'accordo. 79 Mussolini si senti offeso e si dimise dalla commissione esecutiva dei Fasci. Il Fascismo non è piu liberazione, ma tirannia; non piu salvaguardia della Nazione, ma difesa di interessi privati e delle caste piu opache, sorde, miserabili che esistano in Italia. 80 Nel Popolo d'Italia del r8 agosto r92r, egli domandava: Come realizzarla ora la pace? Pensate, forse, di poterla effettuare attraverso lo ster– minio dei due milioni di cittadini che hanno votato per il pus? O non correte il rischio di cronicizzare la guerra civile? O l'altro di vedervi rivoltare contro l'anima intera della Nazione? O il terzo rischio di dover " subire " domani una pace pussista, attraverso un altro non improbabile capovolgimento delle situazioni? E i segni di ciò non li vedete? Il fronte unico antifascista che il patto di Roma spezzava non si riformerà quasi auto– maticamente domani? (...) Chi è sconfitto deve andarsene. Ed io me ne vado dai primi posti. Resto e spero di poter restare semplice gregario. del Fascio Milanese. 78 Si veda un articolo di Maffeo Pantaleoni, del luglio r921, dove si denuncia la degene– razione bolscevica del fascismo (M. PANTALEONI, Bolscevismo italiano, Bari, Laterza, 192,1 1 pp. 214 sgg.). 79 C. BEALS, Rame or Death, cit., p. 64. so " Popolo d'Italia, " 7 agosto r 921. 77 ·Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=