Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Come nacque la dittatura gna avrebbe proceduto lungo la Via Emilia sino a Imola, piegando poi verso Lugo prima di arrivare a Ravenna. Cosi le nuove forze d'Italia, marciando incolonnate - come era nelle intenzioni di coloro che prepararono il piano - avrebbero attraversato il territorio classico del comunismo e sarebbero state ricevute a braccia aperte nei paesi e villaggi già repubblicani. 60 Il deputato socialista riformista di Ravenna, Baldini, richiamò perso~al– mente l'attenzione di Bonomi sugli inconvenienti che certamente sarebbero sorti se si fosse permesso ai fascisti di concentrarsi su Ravenna. Bonomi dette la sua parola d'onore che la marcia dei fascisti sulla città sarebbe stata proi– bita a tutti i costi. 61 Evidentemente nel fare questa promessa era sincero. Inoltre non poteva non vedere la necessità di evitare uno scandalo in una occasione come questa e alla presenza di tanti stranieri. Ma Bonomi non aveva fatto i conti con il generale Sani, comandante· del corpo d'armata di Bologna, che comprendeva nella sua giurisdizione anche Ravenna. Quest'uomo era colui che avrebbe dovuto impedire la "mar~ eia su Ravenna," che generç>samente era stata propagandata in anticipo. 62 Ma il giorno della celebrazione, mentre i fascisti stavano avanzando sulla città, egli se ne andò invece a Ravenna, a rendere omaggio a Dante. Sani fu notoriamente uno di quei generali che, negli anni della guerra civile, dettero nella loro zona l'aiuto piu attivo ai fascisti, consegnando loro armi e permettendo agli ufficiali dipendenti di partecipare alle spedizioni punitive. I fascisti avevano quindi via libera per questa inaudita dimostrazione. Il 9 settembre, squadre di " camicie nere, " bandiere al vento, comincia– rono a raccogliersi indisturbate a Bologna, arrivando da Rovigo, Reggio, Modena, Carpi, Finale ecc. Alle sei del mattino del 1 o settembre, una co– lonna di 450 fascisti, con le trombe in testa, si mise in cammino. 63 La co– lonna ebbe la delicatezza di evitare Imola, centro socialista, e passando per Medicina marciò direttamente su Lugo. Contemporaneament~ un'altra co– lonna di 500 fascisti, parti da Ferrara, incamminandosi per Argenta. Le due colonne si incontrarono a Lugo nel pomeriggio dell'n settembre. 64 Strada facendo, naturalmente il loro numero aumentava. Quattro camions di guar– die regie seguivano la marcia! 65 La mattina del 12 settembre, 3.000 fascisti invasero Ravenna. I fatti di Ravenna del 12 settembre furono narrati dal corrispondente del Giornale d'Italia il 22 settembre 1921, nel modo seguente 66 : 80 Cit, trad. · 81 Lo stesso Baldini mi parlò della promessa che Bonomi gli aveva fatto. 82 Secondo il Regolamento per il servizio• territoriale, 8 luglio 1883 (Art. 30, par. 218), le autorità militari non possono prendere nessuna iniziativa nella repressione di disordini, se non siano state in precedenza richieste dalla polizia. Ma l'appendice al regolamento, pubblicata nel 1899 e ancora in vigore nel 1922 (vedi l'edizione del 1922), stabiliva che era dovere delle autorità militari prendere le misure necessarie per la .repressione, in caso di gravi disordini, anche se non ci sia stata nessuna precedente richiesta da parte della polizia. 83 " Resto del Carlino, " 11 settembre 192 1. 8 f Ibidem. 86 " Resto del Carlino, " 13 settembre 192 r. 88 Va tenuto presente che il " Giornale d'Italia " era favorevole ai fascisti e protestava contro i " resoconti esagerati " che circolavano sugli incidenti di Ravenna. (La citazione è parzialmente tradotta [N.d.C .] .) Bibloteca Gino Bianco

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