Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia Nel 1922, esso divenne per di piu un movimento antiparlamentare al servizio di una " mano nera " militare. Questa nuova fase del movimento fascista fu contrassegnata da un nuo– vo tipo di tattica. Sino all'estate del 1921 i fascisti avevano agito in gruppi relativamente piccoli. A partii:e dall'estate del 1921 diventarono regola azio– ni alle quali prendevano parte migliaia di persone. I fascisti si concentra– vano in una città, arrivando talvolta da grandi distanze in ferrovia o su camions, forniti loro dagli industriali o dai militari, e secondo regolari piani di mobilitazione, che naturalmente non incontravano resistenza alcuna da parte della polizia. Una delle prime operazioni di questo genere fu l'occupazione di Tre– viso, il 12 luglio 1921. Essa non era diretta contro "comunisti" o "socia~ • listi, " ma contro i popolari, che si erano schierati dalla parte di alcuni lavo~ ratori contro due proprietari terrieri, foraggiatori delle organizzazioni fasciste. Millecinquecento uomini - scrive il giornalista americano Mowrer - condotti dalle località piu lontane, quali la Toscana e Trieste, armati di fucili, bombe a mano, mitra– gliatrici ed elmetti, forniti in parte dall'esercito regolare, arrivarono a Treviso la sera tardi su ce-!}tocamions preceduti da un'automobile bianca. Protetti dal buio, circondarono le mura della città- e si inoltrarono nelle strade. Il loro piano era perfetto, e loro nemico " chiunque non fosse fascista. " Per prima cosa i fascisti assaltarono e saccheggiarono gli uffici del quotidiano popolare Il Piave, poi quelli del repubblicano Riscossa, dove alcuni difensori furono sopraffatti dopo alcune ore di assedio. L'alba trovò i fascisti padroni della città, dato che la polizia e i soldati avevano assunto un atteggiamento di " neutralità bene– vola. " E cosf per alcune ore i fascisti rimasero padroni del campo, devastando alcune case e negozi prima di ritirarsi. 68 Un'altra operazione dello stesso genere non ebbe un esito cosi vitto– rioso. Il 21 luglio 1921, a Sarzana, bastarono sei carabinieri per disperdere in tempo brevissimo 500 fascisti che avevano tentato di liberare alcuni loro compagni che erano in prigione. 59 Quei carabinieri non erano stati istruiti a dovere dai loro superiori. Nelle successive operazioni tali equivoci furono evitati. Nel settembre del 1921 doveva celebrarsi a Ravenna il sesto centenario della morte di Dante, e in tale occasione la città sarebbe stata piena di stranieri venuti da ogni parte del mondo. Sarebbe stato per tutti i partiti il momento di mettere da parte le loro meschine rivalità e risparmiare ai visitatori poco edificanti esibizioni di violenza. Ma il deputato fascista di Bologna, Dino Grandi, attualmente sottosegretario agli Esteri, la pensava diversamente, e un mese prima che si tenessero le celebrazioni, propose che per quella data i fascisti effettuassero una " marcia su Ravenna. " Sembrava - scrisse il filofascista Resto del Carlino di Bologna, il 13 settembre 1921 - che l'idea fosse di inscenare una grande dimostrazione di tutte quelle forze fasciste che si erano opposte alla pacificazione coi socialisti. I capi avevano in mente una marcia spettacolare di formazioni inquadrate con le bandiere al vento, che iniziando da Bolo- 58 Immortal Italy, p. 367. 59 U. BANCHELLI, Le memorie di un fascista) cit., p. 21 7. 68 BiblotecaGino Bianco

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