Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Come nacque la dittatura chiaro come le fatiche della polizia fossero dirette soltanto alla repressione degli atti di violenza commessi dai " bolscevichi, " senza intervenire mai per limitare i fascisti. e) Alla pagina 122 di The Awakening of ltaly, Villari scnve: A Milano, 1~ sera del 23 marzo, i comunisti commisero un brutale atto di violenza al teatro Diana, facendo esplodere un " ordigno infernale, " che provocò la morte di venti persone e il ferimento di 200, comprese donne e bambini. Altre bombe furono fatte esplodere in ristoranti, treni, ecc., in diverse parti d'Italia: gli autori di questi attentati sostenevano che le loro erano azioni di protesta contro l'arresto degli anarchici Malatesta e Borghi. · · Dal processo, che fu tenuto dal 9 maggio al 2 giugno, risultò che l'atten– tato del Diana fu opera di tre anarchici e non di comunisti. Il nostro pro– pagandista ripete qui il trucco che già usò a proposito dei fatti di Firenze (vedi sopra, p. 60); egli attribuisce ai comunisti delitti anarchici, includendo nella parola comunista tutte quelle persone e quei partiti per i quali non ha simpatia. Inoltre, il nostro propagandista ignora che al momento dell'atten– tato contro il teatro Diana, un altro gruppo di anarchici si avvicinò alla sede del giornale socialista Avanti'! con l'intenzione di gettarvi delle bombe, sennonché fu catturato dalla polizia. Mezz'ora piu tardi i fascisti bruciavano la sede del giornale anarchico Umanùà Nuova, devastavano la sede del– l'Unione sindacale retta dagli anarchici, la casa dell'anarchico Molinari, un circolo socialista in Via Verziere, e per due volte attaccavano la sede del– l'Avanti!, a colpi di bombe a mano, venendo dispersi dalla polizia. In tal modo, nella stessa notte, ci mancò poco che l'Avanti! fosse devastato due volte: prima dagli anarchici, poi dai fascisti. Ma includendo questi parti– colari, sarebbe stato piuttosto difficile per il nostro propagandista dare ai comunisti la responsabilità di ogni cosa. d) Alla pagina 101 di The Awakening of ltaly, il propagandista fa– scista scrive: Nelle Puglie non furono pochi i proprietari terrieri e gli agricoltori assassinati, men– tre i loro colleghi compivano sui contadini, per rappresaglia, analoghi atti di violenza. Il deputato socialista Di Vagno, che aveva incitato i contadini alla rivolta, venne assassinato. La verità è che il deputato Di Vagno fu ucciso la sera del 25 settembre 1921 a Mola di Bari, da una banda di sedici fascisti, che lo aggredirono a colpi di revolver fuori del paese, mentre disarmato passeggiava con alcuni amici. 45 Poco prima aveva tenuto un pubblico discorso ai contadini, ma è una pura invenzione dire che li avesse incitati alla rivolta. Nel settembre del 1921 qualsiasi incitamento alla rivolta sarebbe stato una pazzia. In occasione del discorso non vi erano stati né disordini, né alcun atto di violenza che potesse provocare rappresaglie. L'imboscata fu premeditata e condotta a termine a sangue freddo. Nessuno degli uccz'sorifu arrestato. Il nostro pro- 45 " Corriere della Sera, " 2 7 settembre 192 r. Bibloteca Gino Bianco

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