Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Come nacque la dittatura uccidono se oppongono resistenza, ed altrimenti li consegnano ai carabinieri. Se i veri autori del fatto non vengono scoperti, si prendono i capi socialisti e comunisti del posto e si bastonano di santa ragione, e talvolta si dà fuoco alla Camera del Lavoro o ad altre sedi di organizzazioni rosse, o perlomeno si gettano per la strada registri e arredi, e s1 bruciano. Gli esempi di Firenze, Foiano della Chiana e Roccastrada mostrano che venivano uccisi non soltanto coloro che opponevano resistenza, ma an• che persone che non c'entravano affatto nel conflitto che era all'origine; i fascisti seguivano il metodo degli ostaggi, come truppe di occupazione in un paese nemico. Le Camere del lavoro e le altre organizzazioni dei lavoratori non venivano bruciate talvolta ma sempre: Io scopo reale dell'offensiva, fosse o no provocata da precedenti incidenti tra fascisti e antifascisti, non era altro che la distruzione delle organizzazioni operaie, bruciandone i regi• stri, devastando i locali di vendita delle cooperative, uccidendo o mettendo al bando gli organizzatori. E le sedi delle organizzazioni non erano i soli posti saccheggiati; molto spesso le abitazioni private dei capi socialisti, co• munisti e popolari venivano bruciate e i loro proprietari uccisi, anche quan• do " i veri autori del fatto, " preso a pretesto per le rappresaglie, erano stati scoperti. Vediamo alcuni esempi di come viene imbastita la leggenda fascista. a) Narrando i fatti di Bologna del 21 novembre 1920 (vedi sopra pp. 35 sgg.), alle pp. IIO-III di The Awakening of ltaly, Villari ignora l'as– salto fascista del 4 novembre 1920, contro la Camera del lavoro; ignora il manifestino dattiloscritto messo in circolazione dai fascisti alla vigilia del 21 novembre; attribuisce la responsabilità del primo sparo avvenuto nella piazza ai socialisti, mentre fu definitivamente provato durante il processo che esso fu opera dei fascisti 43 ; ripete la leggenda risultata falsa durante il processo a Milano, di un complotto per "impossessarsi della città e p~oce– dere a uno sterminio generale della borghesia. " b) A p. 123 di The Awakening of ltaly, Villari dà la seguente ver– sione dei fatti di Firenze: Il 27 febbraio, un gruppo di comumst1 nascosu in una strada laterale, gettò una bo~ba contro un corteo di scolari che si recavano ad una manifestazione patriottica, ucci: dendo e ferendo parecchie persone. I fascisti per ritorsione attaccarono e devastarono le sedi di d~verse organizzazioni rosse uccidendo un certo Lavagnini, noto rappresentante dei ferrovieri e direttore di un giornale comunista: egli era conosciuto per essere stato l'istigatore di molti altri disordini dei genere ed era stato ammonito che, se fosse stato commesso in Firenze un altro delitto comunista, egli ne avrebbe risposto con la vita,. Vi furono una serie di scontri tra fascisti e comunisti, e nel popolare quartiere di San Fre– diano questi ultimi eressero delle barricate; inoltre essi commisero molti delitti di inau• • 3 I fascisti tentarono di invadere la piazza, passando attraverso i cordoni di soldati posti vicino al caffè " Grande Italia. " Nove testimoni furono concordi nel dichiarare che gli si)ari provenivano da persone vicino al caffè. Di questi testimoni, tre, tra cui due appartenenti àlle forze di polizia, dichiararono in modo esplicito che gli spari vennero da parte dei fascisti. 59 BiblotecaGino Bianco

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