Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Chiesa e Stato guardo dovuto al suo stato ed al suo grado gerarchico " e, nel caso di con– danna, la pena è scontata possibilmente in locali separati da quelli destinati ai laici. Il clero forma un corpo che è sotto la giurisdizione della Santa Sede e dei vescovi. I preti spretati o coloro che sono incorsi in una censura non possono insegnare, né essere mantenuti nella posizione di insegnanti. Un uomo che sia stato chiuso in un seminario dall'età di dieci anni sino a ven– tuno, e che diventi prete senza conoscere niente del mondo, rimane per tutta la vita alla mercé del suo vescovo. Se cambia idea e abbandona l'abito, il suo vescovo gli impedirà di guadagnarsi da vivere in quel solo campo che di regola gli sarebbe aperto, l'insegnamento. Di conseguenza sarà costretto a rimanere prete anche quando abbia perduto la sua fede. In tal modo, la sovranità del Vaticano non riguarda soltanto il territorio della Città del Va– ticanò; essa si irradia da questo territorio, e si fa sentire in tutta Italia su tutti quegli italiani che entrano a far parte del clero. La Santa Sede ed i vescovi esercitano una sovranità sopra le scuole ita– liane. Il Concordato stabilisce che " l'Italia considera fondamento e corona– mento dell'istruzione pubblica l'insegnamento della dottrina cristiana secondo la forma ricevuta dalla tradizione cattolica." Per farsi un'idea del signifi– cato di questa norma, basta solo leggere un articolo pubblicato dalla Civ1:ltà Cattolica nel 1929. 2 La rivista si pubblica a Roma a cura dei padri Gesuiti, sotto il controllo personale del papa. La rivista affermava che nelle scuole medie non doveva essere insegnato niente che fosse contrario alla dottrina cattolica. Sarebbe quindi opportuno sgravare il professore di storia dal com– pito di insegnare ai suoi studenti la religione e la storia _degli ebrei, le origini del cristianesimo, la organizzazione della Chiesa, e altri soggetti altrettanto rischiosi. Queste materie dovrebbero essere affidate all'insegnante di reli– gione, che è designato dal vescovo della diocesi. Solo la filosofia cattolica, quale è stata eretta a sistema una volta per tutte da San Tomaso d'Aquino, dovrebbe essere insegnata. Sfortunatamente non ci si può aspettare che tutti gli in~egnanti di filosofia mutino lo spirito e le dottrine di cui sono imbe– vuti. Sarebbe quindi la soluzione migliore abolii-:edel tutto una materia tanto pericolosa come la filosofia. Qualora si dimostri impossibile ottenere una tale soluzione radicale, si potrà trovare un possibile accomodamento consi– derando che la mentalità degli insegnanti si verrà modificando secondo le nuove regole. L'insegnante di religione insegnerà la dottrina cattolica, espo– nendo tutte le dottrine contrarie; l'insegnante di filosofia e_viterà tutti quei soggetti " che possano ragionevolmente turbare o mettere in disagio la co– scienza religiosa e morale degli alunni." In tal. modo si eviterà ogni urto tra l'insegnamento della religione e quello della filosofia e della storia. Il Concordato riconosce la sovranità della Santa Sede nel caso di matri- 2 Religione e filosofia nelle scuole medie, " La Civiltà Cattolica, " 1 giugno · 1929, pp. 414-427. ·sìblotecaGino Bianco

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