Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La costituzione dello stato totalitario All'ingresso del seggio elettorale, il votante riceveva due schede, una tricolore con la parola " sf " e una bianca con la parola " no. " La scheda · tricolore era stampata su carta talmente leggera e trasparente che anche una volta piegata poteva essere facilmente distinta da quella bianca. Il votante tuttavia poteva ritirarsi in un luogo appartato dove, nel piu assoluto segreto, poneva in un'urna una delle due schede, e precisamente quella che non voleva utilizzare. Lasciando il luogo appartato, doveva consegnare l'altra scheda, quella buona, al funzionario addetto. Nel "plebiscito" del marzo 1929, il governo poté annunciare che 1'89 per cento di tutti i votanti iscritti si erano recati alle urne, e che si erano avuti oltre 8.500.000 "sf" contro appena 136.000 "no." Sia che quei "no" fossero generosamente regalati dal governo a una opposizione inesistente per evitare l'assurdo di una unanimità completa, o siano altre le ragioni, ,essi dimostrano che nel marzo del 1929 si potevano ancora trovare in Italia 136.000 uomini coraggiosi, anche se pazzi, disposti a sfidare le camicie nere per la soddisfazione di deporre in un'urna una scheda assolutamente inutile. I risultati del plebiscito del marzo 1934 furono anche piu adulatod verso la dittatura di quelli di cinque anni prima. Su un totale di 10.433.536 votanti iscritti, se ne recarono alle urne 10.041.997, cioè il 96,25 per cento; i "sf" furono 10.025.513, pari al 99,84 per cento dei votanti. Hitler nei suoi plebisciti fu meno "efficiente" di Mussolini: nel novembre 1933 rice– vette solo il 92,8 per cento, nell'agosto 1934 1'89,09 per cento, e nel marzo 1936 il 98,79 per cento. Nel 1934, in tutta la provincia di Aquila, si ebbero nel plebiscito solo otto voti contro il regime. Pochi giorni dopo, a Pratola Peligna, vi fu una sommossa popolare in cui furono uccise sette persone, trenta furono ferite e circa duecento arrestate. È evidente che tutte queste persone, meno otto, nel giorno del plebiscito avevano votato "sf," e nessun altro nel resto della provincia aveva votato un " no. " Il sentimento di soddisfazione fu unanime anche tra i- tedeschi del Sud– Tirolo e gli slavi e i croati dell'Istria. Nel Sud-Tirolo gli elettori iscritti era– no 51.952; di questi si, recarono alle urne 48.543, e solo 516 votarono "no." Nelle provincie di Fiume, Pola, Gorizia e Trieste, comprendenti 500.000 persone tra slavi e croati, gli elettod iscritti erano 240.599, di cui 230.954 si recarono alle urne, e non piu di 418 votarono "no." Ciò nonostante nella primavera del 1931 la stampa fascista aveva affermato che a causa del sen– timento anti-italiano, in meno di quattro mesi nelle regioni abitate da sla~i, si erano avuti oltre un centinaio di crimini, comprendenti quindici omicidi e trenta aggressioni a mano armata. Diciotto tra scuole, asili e officine era– no state incendiate. C'erano stati otto azioni terroristiche e quattro çasi di spionaggio. Il tribunale speciale per la difesa dello stato, tra il febbraio 1927 e il giugno 1932, condan_nò 106 slavi, per un totale di 1.124 anni di carcere, e cinque alla pena di morte. Il plebiscito del marzo 1934 dimostra che piu aumentano gli ~rre~ti, le pene di morte, le pene detentive, gli invii al èon- . Bib[otecaGino Bianco

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