Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 tura fascista non fosse fondata sul consenso popolare. Ma la Camera " elet– tiva" fascista era una Camera "senza opposizione." La "Camera senza opposizione'.' veniva "eletta" mediante una procedura che rendeva impos– sibile ai votanti di " eleggere " degli oppositori del governo. Quando si doveva formare una nuova Camera, i funzionari provinciali e nazionali di ciascuna confederazione si riunivano a Roma e compilavano una lista dei candidati. Il procedimento per la scelta delle candidature era il seguente: il presidente di ciascuna confederazione, che era nominato da Mussolini, d'accordo con i dirigenti nazionali del partito fascista, anch'essi nominati da Mussolini, preparava la lista dei candidati, che leggeva du– rante la riunione dei funzionari della sua confederazione. I funzionari la approvavano in blocco per acclamazione, e la lista dei candidati della confede- • razione era varata. La confederazione poteva disporre di ottocento candidati. Altri due– cento candidati venivano nominati da organismi culturali o enti assisten– ziali designati dal governo. Il sistema per la scelta delle candidature anche in questi enti privilegiati era lo stesso come per le confederazioni. Il pre– sidente dell'ente, che era stato nominato dal segretario generale del partito fa– scista, il 'quale a sua volta era stato nominato da Mussolini, annunciava i nomi– nativi e i presenti li accettavano per acclamazione. L'autorità veniva dall'alto. I nomi dei duemila candidati erano quindi "presentati" al Gran Con– siglio del fascismo, che era un organo di cui facevano parte circa trenta alte personalità fasciste scelte da Mussolini. Il Gran Consiglio redigeva la lista dei quattrocento futuri rappresentanti. Ma tale scelta non era limitata ai due– mila candidati, potevano essere scelte anche persone che non erano com– prese nella lista. Un tale illimitato potere discrezionale rendeva la "presen– tazione " della lista preliminare una vera farsa. Dopo che il Gran Consiglio aveva "designato" i quattrocento rappre– sentanti, i nomi venivano portati di fronte al corpo elettorale per la "ratifi– ca. " A tale scopo tutto il paese veniva a essere una singola unità elettorale. Al votante veniva chiesto di dichiarare se approvava o no l'intera lista coi quattrocento nomi. In altre parole, il compito di nominare i candidati non apparteneva piu ai partiti politici, ma ai presidenti delle confederazioni e degli altri enti pri- .vilegiati, che direttamente o indirettamente erano stati nominati da Musso– lini. Il diritto di "eleggere" i deputati non apparteneva al corpo elettorale ma al Gran Consiglio del fascismo, i cui n1embri anche questa volta erano stati nominati da Mussolini. All'elettorato si lasciava soltanto il compito di d . " , " " " ire s1 o no. Quando si richiese di dire "s1" o "no," non c'era piu una stampa di opposizione, nessuna organizzazione di partito di opposizione, nessuna pos– sibilità di una campagna contro la lista ufficiale, e nessun candidato di oppo– sizione. Chiunque si rifiutasse di recarsi alle urne si metteva in luce come un oppositorè di Mussolini e diventava un proscritto. BiblotecaGinoBianco

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