Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 eccesso. I giornali annunciarono che la corte del lavoro aveva sconfitto i datori di lavoro. Non si preoccuparono di spiegare che di fatto i salari erano stati diminuiti del 12 e ½ per cento. Nel 1928, il governo decise che avesse luogo una nuova riduzione del 7,5 per cento. Durante il 1929, il prezzo del riso saH del 20 per cento, e i coltivatori offrirono ai lavoratori un aumento dell'1,5 per cento. I funzio– nari del sindacato lo accettarono con animo grato. Ma nel 1930 il prezzo diminuf di nuovo, e i funzionari generosamente accettarono una ulteriore riduzione dei salari del 17,5 per cento. Nel 1931, i datori di lavoro richiesero un'altra riduzione del 35 per cento. I funzionari si affrettarono ad offrire una riduzione del 20 per cento. La corte del lavoro stabiH una riduzione del 21 per cento. Nel 1933 e 1934, i salari furono di nuovo ridotti. In tal modo i salari di 200.000 lavoratori, in gran parte donne, dal 1927 al 1934 subirono una riduzione dal 55 al 61 per cento, secondo le diverse categorie di mondariso. Al di sopra delle organizzazioni di datori di lavoro e di lavoratori, in Italia troviamo le ventidue cosiddette "corporazioni." Da queste corpo– razioni, la dittatura fascista ha preso la sua denominazione di "stato cor- . " . poratlvo. Che cosa sono queste corporazioni? Sono organismi, ciascuno dei quali si occupa di una determinata cate– goria dell'industria, dell'agricoltura e del commercio. Per esempio, uno si occupa dei tessili, un altro della produzione e vendita del grano, un altro dell'industria siderurgica, e cosf via. I membri che fanno parte di queste corporazioni si dividono in quat– tro categorie: (1) Ministri e alti funzionari, nominati da Mussolini; (2) esperti, no– minati da Mussolini; (3) membri del partito fascista, nominati dal segre– tario generale del partito, che è a sua volta nominato da Mussolini; (4) co– siddetti rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori, designati dai presidenti delle confederazioni, che sono nominati da Mussolini, e che non hanno l'obbligo di render conto delle loro azioni ai membri delle organiz– zazioni. I datori di lavoro, naturalmente, sono rappresentati dai grossi uomi– ni d'affari, mentre i lavoratori sono rappresentati da burocrati dei sindacati che non sono responsabili verso gli iscritti. Mussolini è il presidente di tutti questi organismi, e designa i loro vice– presidenti. Egli ha il potere di mutare la composizione dei consigli ogni volta che lo ritenga opportuno, e di liberarsi di quei consiglieri che siano diventati indiscreti, Se l'opinione dei consigli non coincide con quella di Mussolini, egli ha il potere di respingerli, e può anche impedire che di tali opinioni contrarie riferisca la stampa. I consigli sono convocati quando lo voglia Mussolini. Se non li convocasse mai, nessuno potrebbe obiettare nulla e le còse andrebbero avanti nello stesso identico modo. Le ventidu·e corporazioni vennero inaugurate il 10 novembre 1934 e • BiblotecaGino Bianco

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