Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 In tal modo, i funzionari non sono "eletti " dagli iscritti, ma "nomi– nati" dall'alto, ed essi devon render conto della propria azione non ai mem– bri della loro organizzazione, ma ai capi del partito al potere. In questo, sembrerebbe che non ci fosse nessuna differenza tra le asso– ciazioni di datori di lavoro, da una parte, e quelle di lavoratori o delle classi professionali, dall'altra. I loro funzionari sono sempre nominati dall'alto. Ma le condizioni di fatto delle diverse classi non sono identiche. Tra i datori di lavoro c'è una netta differenza tra grossi industriali, proprietari terrieri, e banchieri, da una parte, e gli altri minori. Quando si deve nominare un funzionario in una associazione di datori di lavoro, grossi uomini d'affari, numericamente scarsi, si mettono d'accordo prima durante una delle loro riunioni, scelgono il loro uomo di fiducia, fanno una· telefonata a uno dei capi del partito al potere, gli comunicano il nome del– l'individuo prescelto, e questo viene nominato. Ad esempio, oggi il presi– dente della confederazione industriali è il conte Volpi, che si può conside– rare il Rockefeller italiano. Non c'è dubbio che egli rappresenta perfetta– mente il grosso industriale italiano. I piccoli datori di lavoro, piccoli industriali, negozianti, proprietari ter– rieri, non partecipano alla partita. Nella nomina dei funzionari delle loro associazioni, essi non hanno voce in capitolo. Alla direzione delle loro asso– ciazioni vi sono gli agenti dei grandi uomini d'affari, non· i rappresentanti dei piccoli industriali. Quanto ai lavoratori, tra loro non c'è nessuna differenza di piu potenti o meno potenti, grossi e piccini. Sono tutti piccini, tutti privi di potere. Essi sono troppo numerosi, e non si permette loro di riunirsi per discutere dei loro affari. A loro non è possibile telefonare ai capi del partito al potere per presentare i nominativi dei loro prescelti. Le direzioni delle loro organizza– zioni non rappresentano nessuno. Sono composte dagli uomini di fiducia del partito al potere, il quale controlla i loro sindacati. E questo vale anche per le classi professionali. Nello stato corporativo fascista i grossi uomini d'affari costituiscono un fattore attivo e dirigono le associazioni dei datori di lavoro. I piccoli datori di lavoro, i lavoratori e le classi professionali costituiscono l'elemento passivo, e devono assoggettarsi a tutto quello che sia ritenuto opportuno dai · loro funzionari. Una volta che ci si sia formata un'idea chiara di queste organizzazioni legalmente riconosciute e dei loro funzionari, si comprenderà che cosa si– gnifica affermare che tutti i contratti in merito a salari, ore di lavoro, ecc., sono stipulati dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori e che tali contratti sono vincolanti per tutti i ·datori di lavoro e i lavoratori, siano questi o no membri dell'organizzazione. Questi contratti sono stipulati da uomini di fiducia dei grossi datori di lavoro e da funzionari che sono stati nominati daWalto per controllare i sindacati dei lavoratori. In tali faccende gli iscritti ai sindacati non ci possono metter bocca. Se qualcuno degli iscritti non BiblotecaGino Bianco

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