Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La costituzione dello stato totalitario to. "Le autorità sapevano con precisione dove rivolgere la sorveglianza della polizia: alle redazioni di tali e tali giornali, nelle vicinanze di tali e tali caffè trasformati in circoli, nei pressi delle abitazioni di tali e tali cittadini, sospettati e tenuti d'occhio. Lo sviluppo economico non aveva ancora fatto sorgere quegli enormi aggregati di esseri umani che sono oggi ammassati insieme nelle grandi fabbriche. Le conseguenze sociali del pro– gresso industriale imponevano. alle dittature nuove necessità e nuove tatti– che. A che serve abolire il diritto di riunione, mettere in catene la stampa, proibire manifestazioni nelle strade, se all'interno delle fabbriche si tollera lo sviluppo di centri rivoluzionari? A che serve impedire ai lavoratori di impegnarsi in qualsiasi genere di attività politica fuori del lavoro, se si per– mette che tale attività abbia origine sul luogo di lavoro, in quelle occasioni innumer~voli in cui gli operai terminato il loro lavoro si trovano insieme, all'entrata e all'uscita delle officine? Era assolutamente necessario che il nuovo governo adottasse un atteggiamento di stretta sorveglianza verso i gruppi operai. " 3 È questa la ragione perché oggi in una dittatura c'è una serie di istituti che non hanno precedenti nelle dittature dei tempi passati: i cosiddetti istituti corporativi. L'Italia è divisa in provincie. In ogni provincia, per ciascun gruppo di datori di lavoro, lavoratori o classi professionali, una sola organizzazione è giuridicamente riconosciuta. La legge ammette l'esistenza de facto di altre organizzazioni oltre quelle riconosciute giuridicamente. Ma nessuno sinora ha osato di formare una di queste organizzazioni de facto. Un tentativo del genere sarebbe considerato come sovversivo nei confronti dell'ordine "na– zionale, " e severamente punito. Nessuno può appartenere alla propria organizzazione ufficiale fascista di mestiere senza esservi ammesso dal segretario, e il segretario può espel– lere quei membri che, a suo giudizio, siano indesiderabili. Ma tutti devono corrispondere il loro contributo annuo alla propria organizzazione di me– stiere, che vi appartengano o no. Le organizzazioni fasciste sono riunite in nove confederazioni naz10- nali: quattro per i datori di lavoro, quattro per i lavoratori,• e una per le classi professionali. I presidenti delle confederazioni nazionali vengono nominati da Mus– solini. I segretari delle organizzazioni provinciali vengono designati dai presidenti delle confederazioni dopo essersi consultati con le piu alte au– torità del partito fascista. I segretari delle organizzazioni provinciali scel– gono i funzionari dei gruppi locali. Un funzionario può essere sempre de– stituito dal governo, quando manchi di manifestare un grado sufficiente– mente elevato di indubbia fedeltà nazionale· (cioè fascista). 8 L. R. FRANCK, L'économie corporative fasciste en doctrin.e et en fait, Paris, 1934, pp. 50-51, BiblotecaGino Bianco

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