Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La costituzione dello stato totalitario nione, e diritto di rappresentanza. I diritti personali, le libertà politiche e gli istituti parlamentari hanno il compito di proteggere le minoranze con– tro una possibile oppressione del partito al governo. La prova migliore per valutare il grado di liberalità di una costituzione è data dalle disposizioni che essa contiene a favore delle minoranze. In una dittatura un solo partito - il partito al potere - ha il diritto di esistere. Un uomo solo controlla il meccanismo centrale di governo. 11 controllo di tutte le branche subordinate della vita nazionale è affidato a uomini di fiducia del padrone assoluto. Gli oppositori effettivi o potenziali degli uomini al governo sono posti fuori legge. La costituzione della dittatura italiana ci offre un esempio perfetto di quello che uno stato a partito unico è obbligato ad essere. Il partito fascista è il solo partito di cui sia consentita l'esistenza. Tutti .gli altri partiti sono illegali. Il partito fascista non è una organizzazione privata, ma un istituto pubblico riconosciuto dalla legge. Lo statuto del partito è pubblicato me• diante regio decreto e il suo testo ha valore di legge. L'emblema del par• tito fascista fa parte dello stemma nazionale, e cinge lo stemma dina– stico. Chiunque commette un atto irrispettoso contro l'emblema del partito è soggetto ad una pena da uno a tre anni di detenzione, e sino a 24 anni qualora il delitto sia stato commesso in territorio straniero. Il partito fascista è una organizzazione il cui sistema è rigidamente centralizzato. Mussolini è il suo "ducè," cioè il suo capo supremo. Egli nomina il segretario generale del partito. Il segretario generale sottopone al Duce i membri del direttorio nazionale e i segretari provinciali. A loro volta i segretari provinciali nominano i loro diretti dipendenti e i segretari delle sezioni locali, sottoponendo la loro scelta all'approvazione del segre• tario generale. I segretari locali nominano i loro dipendenti e ne sottopon– gono la scelta all'approvazione del segretario provinciale. Ciascun fascista deve indiscussa obbedienza al suo superiore. Le nuove reclute prestano il seguente giuramento: "Giuro di eseguire senza discutere gli ordini del Duce e di servire con tutte le mie forze e se è necessario col mio sangue la causa della Rivoluzione fascista." A tale giuramento si è vincolati per tutta la vita. La disubbidienza è punita con l'espulsione dal partito. Essa comporta, per l'eretico che ha rifiutato di sottomettersi, la espulsione da ogni ufficio pubblico. Egli diventa un proscritto. Nessun fascista deve per nessuna ragione rimanere in contatto con coloro che sono stati espulsi. Chiunque con– travviene a questo dovere deve essere denunciato alle autorità di polizia. A somiglianza del primo ministro in un regime liberale, Mussolini è insieme presidente del Consiglio e leader dèl partito che controlla il go– verno. Egli è al tempo stesso capo del governo e duce del fascismo. Ma in un regime liberale il partito è una organizzazione privata e la guida del partito è una faccenda sistemata all'interno del partito stesso, e non u~ uffi– cio pubblico come ~a presidenza. Nella dittatura fascista il partito è una· isti- ·Bibloteca Gino Bianco

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