Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il delitto Matteotti esplicitamente all'osservanza e alla difesa dello Statuto del Regno lasciatogli in eredità dal padre. Al contrario, il 31 luglio 1925, egli firmava una am– nistia che consentiva ai fascisti, colpevoli del delitto Matteotti, di evitare la pena. In tal modo diventava un complice del sovvertimento dello Statuto. La vittoria di Mussolini confermava definitivamente il suo supremo ed assoluto controllo non soltanto nei confronti dei suoi avversari, ma an– che nei confronti del suo partito. Indipendentemente da quanto tutti gli altri capi fascisti minori avessero detto e fatto per salvare il fascismo nel- 1'ora del pericolo, fu Mussolini che, assumendosi intera, la responsab!lità delle imprese fasciste e sfidando apertamente l'opposizione ad un duello definitivo, aveva condotto a termine la crisi. Da questo momento in poi non c'era niente che Mussolini non potesse permettersi di fare. La sua vittoria intensificò nelle file del suo partito la fede nel mito del "Duce invincibile," e la convinzione che la obbedienza cieca a Mussolini fosse essenziale per la esistenza del fascismo. Il partito divenne sempre piu una organizzazione militare in cui il primo dovere era il vecchio slogan militare: "Prima obbe– disci e non cercar di capire._" Superando la crisi con pieno successo, M'Qs– solini si rese conto non soltanto della condizione disperata dei suoi avver– sari, ma della misura della sua propria forza. BiblotecaGino Bianco

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