Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il delitto Matteotti chiedere che Mussolini venisse posto in stato d'accusa solo fuori della Ca– mera, cioè mediante un atto rivoluzionario che avrebbe dato alle camicie nere un buon pretesto per massacrarli. La stampa, imbavagliata, non avrebbe neppure potuto annunciare al mondo il felice evento. ' Solo cinque giorni dopo, i deputati di opposizione , pubblicarono un " manifesto, " scritto in bello stile letterario e pieno di bei sentimenti morali, ma che non conteneva nessuna esplicita accusa contro Mussolini. Esso valse soltanto come il documento di una sconfitta definitiva, e il governo fu ben lieto di consentirne la pubblicazione. Rocco, ministro della Giustizia nel gabinetto Mussolini dal gennaio 1925 al luglio 1932, ha scritto: Il discorso memorando del 3 gennaio apri la nuova fase della rivoluzione. Ogni resi– duo di collaborazione con altri partiti fu eliminato. Scomparvero i detriti del vecchio mon– do politico e il fascismo dominò da solo lo stato. 17 Nel 1927, Mussolini personalmente affermò che il regime democratico in Italia, dopo essere stato ucciso nel gennaio 1923, con la creazione della milizia, fu definitivamente sepolto il 3 gennaio 1925. 18 Da un punto di vista politico, il delitto Matteotti segna una svolta deci– siva nella evoluzione del fascismo. Mussolini conquistò il potere nel 1922 grazie all'appoggio dell'alta finanza, dei grossi industriali, dei grandi pro– prietari terrieri, con la connivenza delle autorità militari e l'acquiescenza del Re. Tutte queste persone non avevano nessuna voglia di una dittatura quale sorse dal delitto Matteotti. Il Parlamento era stato reso impotente, la stampa imbavagliata, il suffragio universale "disciplinato," ma esterior– mente e da un punto di vista formale lo Statuto non era stato toccato. Da molto tempo i conservatori erano contro quello che chiamavano il sistema "parlamentare," al quale volevano facesse luogo un sistema "costituzio– nale." Il Re doveva "governare" e non "regnare" semplicemente. Non era loro proposito instaurare una dittatura che privasse la corona di tutti i suoi diritti ed attributi; la loro monarchia ideale era quella prussiana, quale era stata sotto Bismarck. Negli anni 1923 e 1924, erano i fascisti di estrema sinistra ad invocare radicali riforme costituzionali, minacciando di proclamare la repubblica qualora il Re avesse opposto resistenza. Mussolini, assorbito dagli impegni quotidiani del governo, lasciò che gli intellettuali fàcessero e disfacessero le loro astratte teorie, servendosene a sua volta o rigettandole a seconda delle necessità pratiche. Durante quègli anni il suo programma principale fu di rimanere al potere: "Sono venuto qui per rimanervi il piu a lungo pos– sibile. " 19 17 A. Rocco, La trasformazione dello Stato, nel volume Lo Stato Mussoliniano e le realizzazioni del fascismo nella nazione (è il vol. XXVI della'" Rassegna italiana politica e letteraria"), Roma, 1930, p. 10. 18 Nella prefazione a Il Gran Consiglio nei primi cinque anni dell'Era Fascista, cit. 19 Cit. trad. BiblotecaGinoBianco

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