Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: Vitalia dal 1919 al 1929 1924, l'Osservatore Romano dichiarava che nella sola provincia di Piacenza, nel corso dei quattro mesi precedenti, trentasei preti erano stati aggrediti e bastonati, uno dei quali era stato ferito mortalmente. I preti appartenevano al partito popolare, che era solo uno dei partiti che formavano l'opposizione, e Piacenza era solo una delle novantanove provincie d'Italia. Ciò può dare un'idea della situazione predominante nel paese durante quei mesi. Il 30 dicembre 1924, per impedire ogni commento al memoriale Rossi e ancor piu per impedire la pubblicazione del memoriale Filippelli, che lo accusava direttamente, Mussolini dissotterrò una legge di oltre quarant'anni prima che dava potestà ai prefetti, in caso di urgenza, di "vegliare sull'an– damento di tutte le pubbliche amministrazioni." 16 La stampa veniva con– siderata come un ramo della pubblica amministrazione, e di conseguenza i prefetti erano autorizzati a prendere "i provvedimenti che credano indi– spensabili" per impedire ai giornali la pubblicazione di notizie ritenute dan– nose. Da quel momento in poi la stampa antifascista fu soffocata da una serie continua di sequestri, tutte le volte che essa tentava di pubblicare quelle notizie che i prefetti consideravano dannose. Mediante questo nuovo colpo di stato contro la stampa, fu "affrontato e risolto quasi completamente il problema della stampa fascista," come affermò Mussolini in un discorso del ro ottobre 1928. Contemporaneamente, specialmente nell'Italia centrale, le camicie nere andavano conducendo spettacolari "spedizioni punitive." Ora che la stampa era stata ridotta al silenzio e il paese terrorizzato, il 3 gennaio 1925 Mussolini si presentò alla Camera. Egli rigettò ogni diretta partecipazione al delitto Matteotti, ma assunse la responsabilità politica per l'atmosfera di violenza in cui era vissuto il paese negli ultimi quattro anni. Si grida: "Il fascismo è un'orda di barbari accampati nella nazione ed un movimento di banditi e di predoni, " e s'inscena, o signori, la questione morale! (...) Ebbene, io di– chiaro qui al cospetto di questa assemblea ed al cospetto di tutto il popolo italiano che assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto (...). Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, se tutte le violenze sono state il risul– tato di un determinato clima storico, politico, morale, a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico, morale io l'ho creato con una propaganda che va dal– l'intervento fino ad oggi. Poi egli sfidava l'opposizione ad avere il coraggio di porlo sotto stato di accusa, e concludeva: "Voi state certi che nelle 48 ore successive al mio discorso, la situazione sarà chiarita." Non c'era alla Camera nessun gruppo di opposizione che potesse im– mediatamente raccogliere la sfida. Per essere ancor piu sicuri che nessuno degli oppositori si facesse vivo entro le 48 ore, immediatamente dopo che Mussolini aveva lanciato la sua sfida, il presidente della Camera aggiornò la seduta a data da destinarsi, senza quindi far sapere quando la Camera sarebbe tornata a riunirsi. I membri della opposizione avrebbero cosf potuto 18 Articolo 3 · della legge comunale e provinciale 4 febbraio r 91 5, che si richiama alla legge 31 marzo 1877, n. 3771. BiblotecaGinoBianco

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