Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia al sottoscritto, allora Ministro della guerra; ed io concordai subito con il Capo dello Stato Maggiore, generale Badoglio, e a sua firma, una esplicita circolare a tutti i Comandi mi– litari d'Italia per rilevare il grave errore in cui taluno era caduto e per riaffermare che l'esercito era e rimaneva estraneo alle competizioni di parte. 22 Piero Gobetti cosi replicava ne La Rivoluzione Liberale di Torino del 18 marzo 1924: ... Bonomi pretende da noi una scempiaggine esagerata. Chiunque sia vissuto nella Venezia Giulia, nell'Emilia, nella Toscana, fra la fine del 1920 e i primi del 1921, quando Bonomi era Ministro della guerra con Giolitti, sa che i fasci furono allora orga– nizzati in molti luoghi da ufficiali in congedo o in servizio attivo e che in tutte le spedi– zioni punitive i fascisti ricevevano apertamente dalle autorità militari le bombe, i fucili, gli elmetti, i camions, la benzina. Le autorità militari, che armavano i fascisti, agivano contro la volontà del Ministro della gue,rra o sapevano benissimo che gli facevano pia– cere? Bonomi, Ministro della guerra, quali provvedimenti concreti prese mai per impe– dire l'azione fascista delle autorità militari? La circolare dell'ottobre 1920, di cui parla Bonomi, non dimostra niente, finché Bonomi non ci faccia sapere quali provvedimenti concreti egli prese per farla rispettare. E di questa circolare ameremmo anche conoscere il testo per accertare sino a che punto era esplicita nell'imporre ai comandi militari la neutralità nelle lotte di partiti; come pure ci piacerebbe conoscere quali prm•vedimenti disciplinari furono presi per quel subalterno che stilò e divulgò la circolare laudativa dei fasci del 20 • ottobre,. In attesa che Bonomi si decida a dare queste spiegazioni, noi gli ricorderemo alcuni fatti della campagna elettorale del 1921. ( ... ) La campagna del '21 fu nella circoscrizione Mantova-Cremona violentissima 1 inumana, sanguinosa. (...) Farinacci ha attestato, e Bonomi non ha osato smentire quanto segue: "Ricordiamo fra i molti un episodio che lo caratterizza e lo definisce. Eravamo una sera a Mantova, quando giunse la notizia delle violenze socialiste a Poggio Rusco; fu Bonomi - ministro scadente - che mise la automobile ministeriale a disposizione dei fascisti che nella notte stessa dove– vano distruggere la cooperativa di quel paese! E nelle giornate meravigliose della lotta elettorale del 1921, lo vedemmo marciar sotto i nostri gagliardetti e assistemmo a1 suoi comizi, ben protetto dalle balde nostre camicie nere. " Da mie infornìazioni personali risultano i seguenti fatti: r) Una circolare ai comandi di divisione, con la quale si raccomandava di favorire l'attività dei fascisti, portava la firma non di ufficiale subordi– nato, ma del capo di stato maggiore Badoglio; un comandante di divisione comunicò questo ordine in copia dattiloscritta a tutti i comandi alle sue di– pendenze, e fu ammonito dallo stesso Badoglio perché usasse maggiore cau– tela. (Questo comandante di diYisione raccontò l'incidente a un ami<::o,dal quale ebbi la notizia.) · 2) Alla fìne del 1920, la missione militare italiana a Vienna, importava in Italia da una fabbrica austriaca due vagoni di manganelli. (La lettera con la fattura fu veduta da un funzionario del ministero degli Esteri, che mi informò della cosa.) 3) Nell'ottobre del 1920 a Milano, gli anarchici minacciarono di distur– bare una cerimonia religiosa ..Un'alta personalità del partito popolare si recò· alla polizia per chiedere protezione. Il funzionario al quale egli si rivolse 2 i " L'Azione, rassegna di cultura politica, sociale, letteraria, " Roma, 9 marzo 1924. BiblotecaGino Bianco

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