Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il delitto Matteotti stato, il decreto era incostituzionale. Esso toglieva al Re una delle prero– gative fondamentali della corona. La creazione della milizia segna una svolta fondamentale nella storia del fascismo. Nel 1924 un commentatore fascista scriveva: La sostanza del movimento fascista vuol essere attuata, di necessità, fra l'indifferenza o l'iniziale ostilità delle masse. (...) Onde la necessità che chi domina abbia anche una forza sua, caratteristica, indipendente da ogni altro principio o autorità, unicamente ispi– rata ai fini precipui e caratteristici del suo dominio. Tale è e deve restare il piu a lungo possibile, per il governo fascista, la Milizia volontaria delle Camicie nere. Da essa trae, il governo, il massimo della sua indipendenza, autorità e stabilità. 5 In forma ancor piu convincente, Mussolini nel 1927 scriveva: La creazione della Milizia è il fatto fondamentale, inesorabile~ che poneva il governo sopra un piano assolutamente diverso da tutti i precedenti e ne faceva un regime. (...) La notte del gennaio 1923, durante la quale fu creata la Milizia, segnò la condanna a morte del vecchio stato demo-liberale (...). Da allora esso non fece che attendere di essere sepolto. 6 I Lo storico ufficiale del fascismo, professor Volpe, scrisse nel 1928 che la fondazione della milizia "voleva dire, almeno implicitamente: qui stia– mo e qui resteremo, fino al compimento dell'opera nostra, piaccia o non piaccia agli altri partiti. " 7 Una settimana dopo la creazione della milizia, a La Spezia vi fu una ripetizione del massacro di Torino. Nella notte del 21 gennaio un fascista fu ucciso dai suoi camerati fascisti. Come al solito la responsabilità venne fatta ricadere sulle spalle dei " bolscevichi. " Il giorno dopo iniziarono le rappresaglie. Prima che si placasse l'ira dei fascisti occorsero ben quattordici morti e un centinaio di feriti piu o meno gravi. La polizia si fece notare per la sua assenza. Nessuno venne né arrestato né processato. Quando il ro feb– braio si parlò dei fatti alla Camera, Mussolini pose fine ad ogni discussione dichiarando: Non c'è niente da discutere in materia di politica interna; quello che accade accade per mia precisa e diretta volontà e dietro miei ordini tassativi dei quali assumo natural– mente piena e personale responsabilità. (...) La differenza fra lo Stato liberale e lo Stato fascista consiste precisamente in ciò: che lo stato fascista non solo si difende, ma attacca. 8 Dal r novembre 1922 al 31 marzo 1923, per quanto è possibile ricavare dalle fonti disponibili, i fascisti uccisero non meno di 118 peFsone. Sarebbe ingiusto affermare che tutti questi atti di violenza venivano compiuti dietro ordine di Mussolini. Ma rimane· il fatto che i responsabili di tali delitti non furono mai puniti. Segni di ostilità nei confronti del regime fascista si ma~ nifestavano per tutto il paese, ed era necessario il terrore per arginare l' oppo~ 6 C. PELLIZZI, Problemi e realtà del fascismo, cit., p. 121. 6 Prefazione a Il Gran Consiglio nei primi cinque anni dell'Era Fascista, Roma, Li• breria del Littorio, 192 7, p. x I. 1 G. VOLPE, Lo sviluppo storico del fascismo, cit., p. 22. 8 " Popolo d'Italia,.'' 11 febbraio 1923. · BiblotecaGinoBianco

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