Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 tate e disordinate. A rendere la confusione anche peggiore contribuivano ro– vesci di pioggia. La campagna intorno a Roma, nei tempi andati, ha già visto scene del genere. Una di queste è descritta dallo storico latino Tacito. Fu la "niarcia su Roma" di Vitellius: "Sexaginta millia armatorum sequebantur, disciplina corrupta. " La sera del 29 ottobre, il. comandante in carica dei tredicimila uomini di– slocati a nord di Roma, non sapendo piu cosa fare di tutta quella turba, irre– quieta, affamata, assetata e fradicia d'acqua, inviò al comandante della turba che si era rifugiato a Tivoli un messaggio, dove diceva che " in vista della impossibilità di rimanere a Monterotondo," 23 sarebbe partito per Roma la mattina seguente, e lo invitava a fare altrettanto. La mattina del 30 ottobre, Mussolini arrivò a Roma assumendo la carica. di presidente del Consiglio. Era per lui impossibile ordinare a quei quaran– tamila uomini che avevano "marciato su Roma" di farsene ritorno a casa senza neppure essere entrati a Roma. Perciò le autorità militari e la dire– zione delle ferrovie dedicarono l'intero giorno del 30 ottobre, la notte di poi e il mattino del 31, a mettere un po' d'ordine, come meglio potevano, in quell'anarchia. Le orde che si trovavano piu vicine a Roma furono alloggiate e rifocillate il.meglio possibile, date le circostanze; quelle piu lontane furono trasportate per ferrovia. In tal modo fu possibile classificarle secondo il nu– mero delle vetture e dare loro un certo ordine prima che arrivassero a Roma. Al tempo stesso, con l'aiuto dei nazionalisti, le autorità militari distribuivano in Roma alcune migliaia di camicie azzurre, l'uniforme usata dai naziona- ~ listi per distinguersi dai fascisti, a elementi raccogliticci che si facevano avanti spinti dalle circostanze. Le stesse autorità militari consegnavano il 31 ottobre dei cavalli a questi uomini in camicia azzurra. Si improvvisò cos1 una caval– leria, il cui compito era di soffocare eventuali violenze da parte dei fascisti al momento del loro ingresso in Roma. Quando tutto fu preparato per questa ridicola dimostrazione, finalmente nel pomeriggio del 31 ottobre la dimostra– zione ebbe luogo. Cinquantamila uomini sfilarono in parata per le strade di Roma per celebrare la loro vittoria, dopo una " marcia su Roma ". che non ' . cera mai stata. Un vecchio prelato romano che era stato in Vaticano con Pio IX il 20 settembre del 1870, quando le truppe italiane presero la città, con una perdita di soli venti uomini, commentò la difesa di Roma del 1922 da parte del go– verno regio con una frase non indegna di Tacito: "Noi, Roma nel 1870 l'ab– biamo difesa meglio. " 24 La " suggestione collettiva " del 28 ottobre, il falli– mento di Salandra, il farsi avanti di Mussolini per la presidenza, la <limo• strazione per le vie di Roma dei cinquantamila prodi, nulla era stato previsto. La marcia su Roma fu una " commedia degli errori. " " La fortuna e gli stati d'animo passeggeri governano il mondo," dice La Rochefoucauld. 23 Cit. trad. 24 U. OJÈTTI, Cose viste, vol. I, Milano, Treves, 1923, p. 265. 610 I • BiblotecaGino Bianco

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