Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lo sciopero generale del 1-3 agosto 1922 I piu ansiosi di questo riassestamento parlamentare erano i comumstl e i massimalisti. Una volta che il nuovo governo avesse pacificato il paese, avrebbero potuto accusare i socialisti di destra di avere tradito il proletariato alleandosi con i partiti borghesi per andare al potere. Nell'estate del 1922, il desiderio di pace, dopo tre anni di guerra e quattro di disordini, l'orrore per le crudeltà della guerra civile, lo stato di ansietà provocato dalla anarchia militare, la preoccupazione per la situazione economica e finanziaria del paese, che per quanto in realtà non fosse piu disperata si mostrava in appa– renza ancora tale, la stanchezza per le inutili manovre dei gruppi parla– mentari, l'indignazione per l'inettitudine di un presidente del Consiglio quale Facta, tutti questi sentimenti confluivano in un diffuso stato d'animo di vergogna e scoraggiamento. Per uscire da una situazione morale dive– nuta intollerabile, il paese avrebbe accettato qualsiasi governo nuovo, a con– dizione che ristabilisse l'ordine e la pace. Una soluzione del genere sconcertava i piani e le speranze di molta . genteJ oltre a Pio Xl, al cardinal Gasparri e ai conservatori-cattolici. Anche negli ambienti finanziari si era molto ansiosi di riuscire ad ottenere l' abro– gazione della legge del 1920 sulla nominatività dei titoli, sia pubblici che privati. Molte ditte industriali durante la guerra avevano fornito al governo ogni genere di materiali e di prodotti. Adesso si era ansiosi di ottenere lo scioglimento di una commissione parlamentare che stava investigando su tutte le transazioni facendo luce su speculazioni scandalose. Le compagnie di assicurazione guardavano con timore l'avvicinarsi del 1923, anno in cui, se– condo una legge del 1912, avrepbero dovuto trasferire ogni loro attività a un Istituto nazionale di assicurazioni gestito dal governo in condizione di monopolio. Per tutti questi gruppi il pensiero di un governo a cui parteci– passero dei socialisti, non importa quanto moderati, era estremamente sco– raggiante.13 Adesso autorità militari e fascisti operavano apertamente .fianco a fian– co. Chiunque scorra i giornali fascisti troverà centinaia di nomi di ufficiali dell'esercito che nel 1922, aper~amente, si iscrivevano ai Fasci, partecipavano a cerimonie pubbliche, inviavano telegrammi di solidarietà a Mussolini. Nei tre mesi di luglio, agosto e settembre 1922, il Popolo d'Italia menzionò i seguenti generali: Zirano (5 luglio), Bertolini (8 luglio), Moriani (30 luglio), 18 Questi tre gruppi capitalistici furono tra i primissimi a essere ricompensati dal nuovo governo fascista. Il nuovo gabinetto era stato appena creato; che il 3 1 ottobre la Confederazione generale dell'industria dichiarò che la classe industriale avrebbe appoggiato gli sforzi del governo per rafforzare " il diritto di proprietà, " " il dovere per tutti del lavoro, " " la necessità della disciplina, la valorizzazione delle energie individuali, il senti– mento della nazione, in cui si riconoscono l'importanza e l'influenza - al di sopra delle cor– renti parlamentari - delle classi che (... ) preparano la rinascita economica dell'Italia " (" Corriere della Sera," 31 ottobre 1922). Nella seduta alla Camera del 17 novembre 1922, il leader dei socialisti di destra, Turati, osservò: "Nessuno potrebbe essere cosi analfabeta da non aver veduto lo strano parallelismo che esiste fra le deliberazioni dell'ultimo con– gresso delle organizzazioni industriali e le deliberazioni successive dei vari vostri consigli dei ministri. " - Un industriale deputato, Tofani: " Non può essere che cosi. " - Turati: " Questa è una ben autorevole conferma. " (Atti Parlamentari. Camera. Di$cussioni, Legi• slatura XXVI, ra sessione, voi. IX, p. 8432.) 597 . BiblotecaGinoBianco

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