Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lo sciopero generale del 1- 3 agosto 1922 lavoro proclamò la fine dello sciopero per le ore 12 del g10rno seguente, 3 agosto. 10 Il 5 agosto, l'ufficio stampa fascista pubblicò la "prima lista approssi– mata" delle città dove i fascisti avevano, come rappresaglia, occupato i mu– nicipi o devastato le Camere del lavoro, circoli, cooperative, ecc.: Alessan– dria, Ancona, Antignano, Ardenza, Campicaneto, Falconara, Figline Val– darno, Firenze, Fornovo, Gallarate, Gravina, lntra, Livorno, Milano, Mug– gia, Noceto, Novara, Novi Ligure, Oderzo, Pavia, Pegazzano, Pistoia, Ponte a Signa, Rimini, Ronco, Rebocco, Sampierdarena, San· Secondo, San Jacopo, Savona, Scandiano, Schio, Spezia, Tabiano, Torre, Torino, Vigevano, Vo– ghera. Tali rappresaglie continuarono sino al 17 agosto. L'occupazione del municipio di Milano e la defenestrazione del sindaco massimalista e dei consiglieri comunali fece in tutta Italia una grande im• pressione. Nessuno avrebbe mai ritequto possibile una tale violenza in una città che era stata sempre considerata come la cittadella del movimento so• cialista in Italia. Questa volta gli operai milanesi non reagirono in nessun modo:· il loro scoraggiamento era totale. Mentre questa ondata di violenze infuriava in tutto il paese, Facta con– centrava tutti i suoi sforzi nei negoziati con i fascisti, per impedire che essi occupassero Roma. Ottenuta la loro promessa che la capitale sarebbe stata rispettata, lasciò loro mano libera nel resto d'Italia. Di tutti i possibili pre• sidenti del Consiglio, egli era quello che faceva piu comodo ai fascisti, fino a che questi non avessero deciso di occupare anche la capitale. La Camera, che il 19 luglio aveva rifiutato di accettare la politica di Facta, gli concesse il voto di fiducia il 10 agosto, e prese le vacanze. Nell'agosto del 1922, secondo il piano del generalé Gandolfo, l'organiz– zazione dell'esercito fascista appariva insufficiente, sicché venne deciso dal– l'esecutivo nazionale fascista di adottare un nuovo piano maggiormente cen• tralizzato, e la creazione di un direttorio militare. A far parte di questo direttorio furono chiamati De Vecchi, Italo Balbo e il generale De Bono. Il nuovo piano venne steso dai primi due a Torre Pellice, e fu pronto per il 15 settembre. 11 Era convinzione generale che il nuovo gabinetto non sarebbe sopravvis• suto sino al termine delle vacanze parlamentari. Agosto e settembre furono mesi di intense trattative dietro le quinte. 10 Questo sciopero generale del 1-3 agosto _1922 è invocato di continuo dalla propa• ganda fascista come una prova che l'Italia era minacciata dal bolscevismo anche alla vigilia della marcia su Roma. Ad esempio, scrive L. VILLARI in " The Times, " 27 agosto ,1927: "È del tutto inesatta l'affermazione che il bolscevismo fosse finito un anno prima della Marcia su Roma. Il I agosto 1922, lo sciopero generale politico proclamato dai diversi partiti sov– versivi alleati ( /), se non fosse stato per la reazione fascista ( ?), avrebbe paralizzato la vita di tutto il paese, come tentarono di fare gli autori dello sciopero generale in Gran Bre– tagna, nel maggio 1926. " Lo sciopero generale inglese del maggio 1926 interessò cinque mi– lioni di operai e durò nove giorni. Ciò che è " del tutto inesatto " è di porre i due scioperi sullo stesso piano. 11 I. BALBO, Diario r922, cit., pp. 140 sgg. Il piano venne reso pubblico dal giornale di Mussolini il x-5 ottobre 1922. 595 . fblotecaGino Bianco

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