Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 hanno ancora dimostrato di possedere la capacità adeguata per poterlo legit– timamente ottenere e frutt4osamente assolvere." 1 Lo scontento sollevato da questa lettera fu talmente forte tra i popolari di Genova, che Papa Benedetto XV, sebbene approvasse il modo di pensare del cardinale Boggiani, in una lettera che per il momento rimase confiden– ziale lo richiamò a Roma, nominando un successore meno imprudente. Doveva presto apparire chiaro che il cardinal Boggiani non era solo. Nel settembre del 1920, durante le settimane di occupazione delle fabbriche, cominciarono ad aver luogo in tutta Italia le elezioni amministrative. A dif– ferenza di quelle politiche, tali elezioni non si svolgevano col sistema pro– porzionale, ma la lista che riceveva il massimo dei voti otteneva i quattro· quinti dei seggi; la lista che otteneva il secondo posto nelle votazioni otte– neva un quinto dei seggi; le altre liste non ottenevano niente. Ovunque sor– sero "blocchi nazionali" o "leghe antibolsceviche," con l'intento di opporsi ai candidati socialisti, e ovunque tali coalizioni chiesero ai popolari di unirsi ad esse. Fedeli alla volontà della massa del partito·, Don Sturzo e l'esecutivo nazionale decisero che il partito non si sarebbe in nessun luogo alleato con nessun altro partito. Si levarono alte proteste non soltanto dalle " leghe antibolsceviche ": il 26 settembre del 1920, diversi giornali di Roma annunciarono che il car– dinal Pompilj, vescovo di. Velletri, aveva inviato una lettera per informare il "blocco" che Papa Benedetto XV non approvava "le mosse e la tattica elettorale del partito popolare italiano. " 2 Il giorno seguente il Corriere Ita– liano, portavoce romano del partito popolare, affermava che la lettera era falsa. Ma il 28 settembre un altro prelato, il cardinal Pignatelli, vescovo di Albano, intervenne nella questione, e in una intervista alla Tribuna, pur negando che esistesse una circolare del Vaticano in merito alle elezioni, bia– simò la tattica del partito popolare, annunciando che il cardinal Pompilj era della stessa opinione, e aggiungendo: "Non credo che si sia lontani dal vero credendo che questo sia anche il pensiero del Vaticano, contrario a quello della direzione del P .P. " 3 Quindi, anche se la lettera del cardinal Pompilj poteva essere stato un falso, il suo pensiero non era stato falsato del tutto. Subito dopo, la Settimana Sociale, portavoce ufficiale dell'Unione popolare, che ufficialmente dipendeva dalla Santa Sede, entrò in lizza. Se– condo tale giornale, la intransigenza era pienamente spiegabile quando le alleahze fossero per riuscire dannose od inutili; meritasse invece "prudenti quanto dignitose eccezioni allorché le intese risultassero mezzo unico e ne– cessario ad impedire il trionfo di programmi contrari sf ai principt religiosi 1 P. BoGGIANI, J dite anni dell'episcopato genovese del Card. Pio Boggiatii: Atti pasto• rali, Acquapef\dente, Stabilimento Tip. Lemurio, 1922, p. 137; cfr. "Corriere della Sera," 8 agosto 1920. 2 " La Tribuna, " 26 settembre 1920. a " La Tribuna, " 28 settembre f920. , 580 BiblotecaGino Bianco

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