Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 talismo " - occupò, e ancora occupa, una pos1z10ne preminente all'interno della struttura_ fascista; ma se si ignorano gli altri fattori di tale struttura, cioè gli elementi dei ceti medi e dei gradini piu bassi dei ceti medi, i quali fornirono il materiale umano, e le autorità militari, e i leaders na– zionalisti, la polizia e la magistratura, non si capisce piu il funzionamento di tutto il sistema. Questo movimento - intendo il movimento ben efficiente antisindacale e antiparlamentare del 1921-22, e non quello pseudo-rivoluzionario e inef– ficiente del 1919-20 - non fu affatto una creatura di Mussolini. Le sezioni dei Fasci nelle diverse città, paesi e villaggi, vennero fondate da ufficiali in congedo o in licenza, agenti di possidenti, e studenti. Il movimento com– prendeva uomini della piu diversa provenienza e mentalità: datori di la- - voro, che fornivano i quattrini, e sindacalisti, che sino al giorno prima avevano guidato scioperi rivoluzionari contro quegli stessi datori di lavoro; ufficiali dell'esercito, educati negli ideali monarchici, e repubblicani, che con la monarchia non avevano niente a che fare; proprietari terrieri, che levavano le armi in difesa della loro proprietà; e proletari intellettuali mezzo morti di fame, che avevano tutto da guadagnare e niente da per– dere; ragazzi di buona famiglia, che salavano la scuola per unirsi alle spe– dizioni punitive nell'illusione di compiere un'azione patriottica, e criminali, che approfittavano di quelle stesse spedizioni per soddisfare la loro sete di violenza. Gioacchino Volpe, storico ufficiale del fascismo, cosi'. descrisse il mo– vimento di Mussolini quale si presentava negli anni 1921-22: Si trattava di naufraghi e transfughi e scontenti di altri partiti e gruppi, oppure di gente estranea ai partiti o addirittura nuova alla politica e tornata di fresco dalla trincea, tornata da Fiume. (...) Animava tutti, essenzialmente e centralmente, il pensiero della guerra combattuta e vinta. (...) Fame e sete di ordine, di lavoro produttivo, di comando e di obbedienza. (...) Ed anche, se si vuole, desiderio di avventura, fascino delle rapide e peri– gliose spedizioni punitive in assetto di guerra, giovanile amore di parate e insegne e ga– gliardetti al vento. (...) Aggiungiamo interessi di classe; calcolo di arricchiti di guerra o di borghesi impauriti, disposti a dar denaro per sangue; solleciti, poiché incapaci a procu– rarsela da sé, ad invocare ed accettare la salvezza da altri, da chiunque. Né escludiamo basse passioni, spirito di violenza e di sopraffazione, vecchia e non mai morta faziosità, ressa di gente senza arte né parte, queste ed altre manifestazioni piu o meno patologiche e fisiologiche. (...) Ai seguaci il fascismo poco chiese da principio, in fatto di idee. Porte spalancate, attraverso cui entrò chi volle: non escluso, fior di comunisti. Si trattava di agire, battagliare, demolire, buttare a terra l'organizzazione dei bolscevizzanti italiani; e chiunque si sentiva chiamato ad una attività di tal genere, fu attirato e trovò accoglienza nel fascismo. 14 bis Prudentemente, lo storico fascista evita di mettere in rilievo quale fosse la proporzione di questi elementi cosi'.diversi tra loro all'interno delle for• mazioni fasciste: la sete di ordine e il desiderio di avventura, la ressa di u "h G. VOLPE, Lo sviluppo storico del fascismo, m La Civiltà Fascista, Torino, U.T.E.T., 1928, pp. 12-14. 574 BiblotecaGino Bianco

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