Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Come nacque la dittatura mions e fucili i fascisti, e autorizzassero ufficiali in congedo e ufficiali in licenza ad assumerne il comando. 9 Ai carabinieri, alla guardia regia, alla polizia, ai magistrati, si fece capire di non prendère nota dei disordini pro– vocati dai fascisti, intervenendo soltanto quando si trattava di disarmare, processare e condannare chi tentava di opporre loro resistenza. In tal modo l'Italia entrò in una nuova fase di vita politica, quella del- 1'"illegalismo autorizzato:" 10 Armati ed inquadrati militarmente, provvisti di denari e sicuri della impunità, i fascisti, durante la prima metà del 1921, aumentarono rapida– mente in numero e in forza. 11 In questa nuova fase della loro attività, essi non si limitarono piu a com– battere i " bolscevichi " sul terreno elettorale, sulla stampa e ai pubblici comizi. Il fascismo, che era sinora un " antibolscevismo " solamente politico, divenne adesso un "antibolscevismo" anche economico. Nelle città e nelle campagne, i fascisti cominciarono ad assalire le organizzazioni sindacali; a_llo stesso modo furono attaccate le cooperative. Ben presto la loro offensiva fu diretta anche contro i popolari. Nel Ve– neto e nella bassa Lombardia, dove le organizzazioni popolari erano assai piu forti di quelle socialiste, questa tendenza fascista si rivelò già alla fine del 1920. Durante il 1921, poco alla volta, l'offensiva dilagò anche verso le altre regioni. Senza dubbio nel 1921 non vi era confronto tra la violenza estrema , con cui venivano distrutte le organizzazioni socialiste, e la piu attenuata violenza, che già cominciava a far perdere terreno alle organizzazioni po• I polari. Ma nel 1922, il "bolscevismo bianco" dei popolari fu sottoposto agli attacchi fascisti in grado non molto inferiore al " bolscevismo rosso." Furono gli agrari che introdussero nel fascismo il loro odio contro i popolari, cosf come i negozianti vi introdussero la loro avversione per le cooperative, rosse o bianche che fossero. · Montati su camions o, senza pagar biglietto, sui treni, i fascisti piom– bavano nelle città, saccheggiavano case, devastavano Camere del lavoro e 9 Già nel 1919 esisteva tra gli alti ufficiali dell'esercito un piano per organizzare una " guardia bianca " contro i " bolscevichi. " Infatti, due amici miei reduci dalla guerra e che t-sercitavano le loro professioni, uno a Firenze e l'altro a Genova, nel dicembre del 1919 fu. rono convocati simultaneamente dai loro ex-comandanti militari, i quali chiesero loro di racco– gliere intorno a sé gruppi di guardie bianche, alle quali le autorità militari avrebbero fornito armi e denaro. Sia l'uno che l'altro dei miei amici rifiutarono. È piu che probabile, che nel 1919 e 1920 un certo numero di gruppi fascisti siano stati organizzati in questo modo. Ma in quel tempo il presidente del Consiglio era Nitti (luglio 19 r 9-luglio 1920), gli ufficiali del– l'esercito non ebbero di tali ordini dal ministro della Guerra, e quindi non furono molti gli uffièiali che agirono di loro iniziativa. Solo quando a Nitti successe Giolitti, e dopo l'occupa– zione delle fabbriche, le alte autorità militari ricèvettero mano libera per mettere in pratica il piano che avevano già pronto da un anno. 1 ° C. AvARNADI GuALTIERI, Il Fascismo, cit., p. 69. 11 B. MussoLINI, La nuova politica dell'Italia, cit., p. 18: "Nel 1920 gli iscritti assomma– vano a 20.615. Nel 1921 erano già 248.936. " Do questi dati per quello che valgono. Essi vanno presi con cautela. Lo stesso Mussolini, in una intervista al " Giornale d'Italia, " 22 maggio 1921, dichiarava che gli iscritti ai Fasci non erano meno di mezzo milione. Ma nel ?OVémbrC: del 1921 al congresso di Roma, il segretario generale del partito dette a 320.000 lii. cifra degh iscritti (" Corriere della Sera," 8 novembre 1921). Come regola, le statistiche della "Nuova Era " sono un po' confuse! 41 l3iblotecaGino Bianco

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