Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 messe piu larghe di controllo operaio e proprietà della terra ai contadini, come conseguenza della "guerra rivoluzionaria." Nel 1919-20 nessuno a\'.e– va contribuito in misura maggiore a diffondere quella frenesia rivoluzio– naria che condusse alla occupazione delle fabbriche. D'altra parte egli sentiva che nel paese la gente cominciava sempre piu ad essere stanca della guerra civile, e dopo avere condannato i socialisti mi– nacciava adesso di rivoltarsi contro i fascisti. Ecco un fatto che mostra in modo evidente questo nuovo stato d'animo. Il 26 settembre 1921, a Mo– dena alcuni fascisti rimasero uccisi in uno scontro con la polizia. I fascisti fiorentini cercarono di organizzare una pubblica dimostrazione di lutto. La città rimase indifferente. Il 30 settembre essi affissero un manifesto dove si lamentava la "ostilità palese o nascosta della cittadinanza, in special modo · della borghesia "; " pochissimi cittadini hanno sentito il dovere di esporre il tricolore a lutto per i tragici fatti di Modena e nessun esercente ha chiuso in tale occasione il proprio negozio." 3 Tale stato d'animo aveva comin– ciato a manifestarsi subito dopo le elezioni del maggio. Mussolini lo avver– tiva; perciò, non appena fu eletto deputato, cercò di liberarsi dalla stretta dei nazionalisti. Pensò che era possibile risolvere il problema accentuando il carattere repubblicano del movimento fascista, offrendo la sua alleanza ai socialisti moderati e ai popolari, bruciando in tal modo i ponti tra fascisti e nazio• nalisti. In una intervista al Giornale d'Italia il 22 maggio, cos.i'.dichiarava: Il fascismo (...) è tendenzialmente repubblicano, in ciò differenziandosi nettamente dai nazionalisti che sono pregiudizialmente e sempiternamente monarchici. (...) Non è da escludersi una ipotesi che uno scrittore di un giornale bolognese (...) ha prospettato in questi termini: " Sul programma di lavoro e di redenzione dei lavoratori i socialisti pos– sono trovare inattesi alleati in seno allo stesso fascismo (...). La salvezza del paese deve essere assicurata non dalla soppressione materiale di questa antitesi (tra fascismo e sociali– smo) ma dalla loro conciliazione nel funzionamento stesso dell'organo parlamentare. " (...) È evidente che la coabitazione fra i moscoviti (...) e quelli che di Mosca non voglion piu saperne diventerà a lungo andare impossibile. Mussolini terminava pronunciandosi in favore di un ministero presie– duto da un popolare: "Insomma, se a un dato momento il gioco varrà la candela, noi appoggeremo e collaboreremo anche direttamente con il go– verno." Questa intervista sollevò una ondata di proteste tra i giornali conser– vatori filofascisti e un largo moto di rivolta da parte di quei gruppi fascisti che erano sotto l'influenza dei nazionalisti. 4 Mussolini credette dapprima di poter controllare il temporale. Nel Popolo d'Italia del 24 maggio 1921 scriveva: Io non permetto che siano alterati i connotati di quel fascismo che io ho fondato, sino a renderli irriconoscibili, sino a farli diventare monarchici, anzi dinastici, da " ten• 3 " Corriere della Sera, " 1 ottobre 1921. 4 E. A. MowRER, Immortal ltaly, cit., p. 367. 568 BiblotecaGinoBianco

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