Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 da questo momento rinfacciate in continuazione a tutti i " bolscevichi." I massimalisti e i comunisti condannarono la pratica del gettare bombe, e reagirono contro la violenza fascista proclamando scioperi generali. Gli scioperi non erano affatto piu efficaci delle bombe. Uno sciopero generale, se non significa l'inizio di una concreta insurrezione rivoluzionaria, è destinato a morir di morte naturale. Una insurrezione rivoluzionaria non c'era stata nel 1919 e 1920. Era pura follia pensare che avrebbe potuto aver luogo nel 192r. Quando si verificava uno sciopero generale, i fascisti, per rappresaglia, molti– plicavano le azioni di violenza contro i dirigenti politici e sindacali, e dopo uno, due o tre giorni, uno per uno i lavoratori riprendevano il lavoro, piu scoraggiati che mai. Molte volte, abbandonati a se stessi, i lavoratori venivano a conflitto con i fascisti. Un certo numero di fascisti - circa 300 nel 1921 e 1922 - caddero in scontri aperti o vittime di imboscate. Ma il risultato di questi scontri erano nuove spedizioni punitive e nuove rappresaglie. Circa tremila persone persero la vita per mano fascista durante i due anni di guerra civile. Forse per mettere fine alla lotta vi sarebbe stato un solo sistema effi– cace: quello çli opporre al terrorismo fascista un terrorismo metodico e intelligente. I fascisti concentravano la loro violenza specialmente .contro i leaders degli organismi locali: segretari sindacali, dirigenti di cooperative, sindaci, consiglieri comunali, direttori di giornale, e altre persone che go– devano di prestigio tra i lavoratori. "Colpisci il pastore e il gregge verrà disperso. " Il delitto di tenere il paese in una terrificante condizione di guerra civile non trovava punizione, perché coloro che avrebbero avuto il dovere di punire ne erano i maggiori responsabili. Viceversa le violenze commesse da anarchici, comunisti, socialisti o popolari venivano immedia– tamente soffocate senza pietà. I socialisti avrebbero potuto imitare i fascisti e fare delle rappresaglie non contro i pesci piccini, che componevano le squadre, ma contro i pezzi grossi e contro gli alti funzionari militari e civili, che erano i soli davvero responsabili dell'illegalismo fascista: Mus– solini, poi i_lpresidente del Consiglio Giolitti, poi il ministro della Giustizia, e ancora un paio di generali e un paio di alti magistrati. Se coloro che erano direttamente responsabili della guerra civile avessero pagato perso– nalmente, è probabile che i rimanenti si sarebbero affrettati a dare gli ordini necessari alla polizia e alla magistratura perché venisse soppresso l'illega– lismo fascista. Una dozzina di antifascisti che avessero intelligentemente dato la loro vita, avrebbero salvato molte centinaia di altre vite e avrebbero posto fine alla guerra civile. In quegli anni tale idea non venne a nessuno in Italia. Se fosse venuta in mente a qualcuno, con tutta probabilità sarebbe stata rigettata con or– rore. La vittoria arrise a coloro che non erano ostacolati da scrupoli morali. 554 BiblotecaGino Bianco

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