Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 del dopoguerra con1inciava a venire meno. Verso la fine del 1920 il peggio della crisi del dopoguerra era passato. 16 Via via che gli effetti del contraccolpo della guerra si andavano attenuando, il popolo italiano si avviava a guari– gione dopo la "nevrastenia del dopoguerra." Ma le autorità militari con l'ar– mare i fascisti, la polizia e la magistratura assicurando loro l'impunità, im– pedirono al popolo italiano di ritrovare per processo spontaneo la via della salvezza. Esso non fu pacificato per mezzo della ragione; esso fu sottoposto al ferro e al fuoco. il fascismo non significò affatto la medicina contro la ma– lattia bolscevica; esso fu una nuova ed ancor piu terrificante malattia - la guerra civile - che si sostituf alla esaltazione rivoluzionaria, quando questa volgeva già al tramonto; o era piuttosto una fase nuova ed ancor piu terri-. ficante di quella stessa malattia di cui, piu o meno, soffrivano tutti i paesi: la nevrastenia del dopoguerra. Il secondo fatto è anche piu essenziale per spiegare la vittoria fascista. Le autorità militari, la polizia e la magistratura non interferirono mai nelle attività fasciste, ma le aiutarono e le favorirono. Se non si considera tale cir– costanza, la vittoria fascista appare un tale mistero, degno di diventare oggetto di un ràcconto del mistero, piu che di un libro di storia. Ogni volta che viene sollevata la questione se un movimento fascista sarebbe possibile o desiderabile in altri paesi, si continua a confondere il fascismo con un movimento conser– vatore. Perché un movimento conservatore diventi un movimento fascista occorrono due condizioni. In primo luogo che i conservatori si mettano sulla via della illegalità e dello spargimento di sangue. In secondo luogo, dovreb– bero poter trovare un numero sufficiente di alte autorità n1ilitari, di esponenti della polizia e della magistratura, che 'abbian del tutto perduto il senso del di– ritto e dell'onore, e siano disposti ad impiegare in favore delle classi agiate contro le classi lavoratrici quella potestà imparziale che la legge ha affidato 16 A prova di questo fatto, essenziale per comprendere le origini del fascismo, si potreb– bero raccogliere molte testimonianze. Tra quelle piu immediate, pubblicate nel 1921 e 1922, basti ricordare E. A. MowRER, Immortal Italy, cit., pp. 343-347; M. M1ssIROLI, Il fascismo e la crisi italiana, cit., p. 14; L. FABBRI, La controrivoluzione preventiva, cit., p. 21; C. DEGLI OccHI, Che cosa ho pensato del fascismo qitand' ero popolare, Bologna, Cappelli, 1923, p. 21. Tra i testimoni che scrissero dopo la marcia su Roma, ne ricorderemo soltanto tre: r) I padri gesuiti della " Civiltà Cattolica " scrissero (24 gennaio 1924): " Quando il pericolo fu maggiore, cioè nei due anni dopo l'armistizio, i fascisti erano appena nati (. .. ) e quando · finalmente i fascisti furono in grado di scendere in campo, il che avvenne ( ... ) coll'anno 192 r e piu propriamente con le elezioni politiche del maggio, il pericolo si poteva dire supe– rato, per piu ragioni. (. .. ) Dopo di che (. .. ) l'arrogarsi che i fascisti fanno di essere i sal– vatori d'Italia è quanto farsi belli delle penne altrui. Ciò che essi pretendono d'aver sal· vato, era già salvo! " 2) In modo piu conciso, e penetrando piu a fondo nel significato di quegli eventi, G. PREZZOLINI, ora professore alla Columbia University e collaboratore vo– lontario della politica fascista in America, affermava nel 1925 (Le fascisme, Paris, Bossard, 1925, p. 236): "Il fascismo fu piuttosto l'effetto che non la causa del dissolvimento del co• munismo in Italia. " 3) Il senatore G. FORTUNATO,uomo superiore ad ogni sospetto di par• zialità per nobiltà d'intelletto e di carattere, nel 1926 scrisse un pamphlet, Nel Regime Fascista, di cui i fascisti proibirono la pubblicazione, nia di cui furono in circolazione copie clandestine: " Già il pericolo di una rivolta dalla sinistra era stato superato, quando si sviluppò, rapidamente e inaspettatamente, l'attacco dalla destra. favorito dalla plutocrazia e dal militarismo " (cit. trad.). Anche lo scrittore inglese P. H. Box, a cui si deve uno dei piu penetranti studi sulle origini del fascismo, dice chiaramente che " il comunismo ri– voluzionario era già sconfitto dal buon senso del popolo italiano, prima che i fascisti trion· fanti piombassero sulle sue forze scompaginate. " (Three Masters Builders, cit., prefazione e pp. I 8-I 9). BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=