Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il drago 1·ossoe la camicia nera Siamo persino pronti ad ammettere che la reazione " antibolscevica " era naturale, e che avrebbe potuto essere utile agli stessi operai e contadini. Per due anni essi non si erano trovati di fronte altro che la paura e la vigliac– cheria delle classi abbienti, e avevano perduto ogni senso della misura. Erano diventati come bambini viziati, e i loro stessi capi non erano spesso capaci di controllarli. Una resistenza virile da parte delle forze conservatrici li avrebbe costretti a considerare con maggiore equilibrio le loro capacità e le loro re– sponsabilità. Foraggiando i fascisti, gli industriali, i proprietari terrieri e i banchieri non compivano nessuna azione che esorbitasse dai loro diritti. Il capitale, come il lavoro, è una forza sociale, ed era naturale che i capitalisti fornissero fondi alle loro "guardie bianche," cosi'.come gli operai e i contadini contribuivano a mantenere i loro propagandisti e i loro organizzatori. Persino gli atti di violenza commessi dai fascisti nei primissimi mesi della loro controffensiva possono considerarsi con una certa indulgenza. Dato che polizia e magistratura erano impotenti nella difesa dei privati cittadini contro la forza preponderante dei sindacati e del loro arbitrio, era ben giustificato che tali cittadini cercassero di difendersi per mezzo di metodi illegali. Ma quando si sia riconosciuto tutto questo rimane il fatto che, special- mente a partire dai primi del 1921, parlare di un fascista ucciso o ferito nel , corso della guerra civile come di un " eroe " o di un " martire, " nella maggio– ranza dei casi è tanto assurdo quanto usare questi termini per un bandito, che rimanga inaspettatamente ucciso da una delle sue supposte vittime. Senza dubbio per fare il bandito ci vuole del coraggio, ma tale coraggio non va confuso con l'eroismo. La verità è che sia da una parte che dall'altra vi fu- rono aggressori e aggrediti, assassini e vittime, imboscate ed assalti su terreno aperto, atti di coraggio e di tradimento; ma i fascisti, sostenuti economica• mente da industriali, proprietari terrieri e commercianti, e politicamente da polizia, magistratura e autorità militari, godettero di una forza schiacciante. Per chiarire questo punto, consideriamo un autentico episodio di questa terribile guerra civile, che, secondo le parole del Dr. Nicholas Murray Butler, presidente della Columbia University, è stata definita "una rivoluzione silen– ziosa e senza spargimenti di sangue." 12 A Foiano della Chiana, come in molti altri comuni, le elezioni ammini– strative erano state vinte dai socialisti. Ai primi di aprile del 1921, il sindaco socialista ricevette una lettera dal marchese Ferrone Compagni, segretario politico dei Fasci della Toscana, con la quale si invitava il sindaco e i consi• glieri comunali a dimettersi entro la fine della settimana, se non volevano 12 Nella prefazione alla edizione americana dei discorsi di A. Rocco, The Political Doc-. trine of Fascism, New York, Carnegie Endowment, 1926. Una descrizione piuttosto conden– sata ma oggettiva della vita italiana durante gli anni 1921-22, e che contiene molti particolari importanti, è in C. BEALs, Rome or Death, cit., pp. 45-60, 105-108, 131-141. 545 BiblotecaGinoBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=