Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il drago rosso e la camicia nera possono lasciare in paese squadre permanenti di difesa. Le distruzioni avvengono o di giorno, quando tutti gli operai son fuori al lavoro, o a notte inoltrata, quando tutti sono a dormire. (...) E costoro (gli operai), spinti dalla loro passione e disperazione, agiscono come possono, contro i primi che capitano loro a tiro in condizioni di parità o d'inferio– rità, dove meno è probabile l'intervento partigiano della forza pubblica. (...) Poiché la lotta, la difesa aperta è inibita e quasi impossibile, l'odio popolare sprigiona le sue esplosioni anche attraverso quei cosidetti " agguati " di cui i giornali parlan con tanto lusso di particolari attribuendoli a comunisti o anarchici o arditi del popolo, mentre sono tutti senza alcun carattere di partito. Si noti del resto che la stampa partigiana dà spessissimo il nome di agguati a " scontri " veri e propri su terreno aperto, ad atti di legittima e improvvisa difesa da parte di operai aggrediti e posti nell'assoluta nel!essità di colpire per non essere colpiti. Si è parlato di " agguato " perfino nel caso di qualche fascista che, invaso con la forza un domicilio privato, dopo sfondato la porta, ha trovato nell'interno la morte per mano degli abitanti che si sono dispératamente difesi! 5 Fabbri è un anarchico, e quindi espohe i fatti in modo da gettare tutto il biasimo sui fascisti e scusare gli antifascisti. Ma ecco quanto scnveva un testimone oculare americano, che pon è un anarchico, nel 1921: In Italia la gente del popolo è ignorante, ha spirito di sopportazione e facilmente si fa tiranneggiare, ma non è vigliacca. Passato il primo momento di sorpresa, gli italiani avrebbero resistito con le loro forze contro i fascisti, se questi ultimi non fossero stati aiutati dalla polizia. Fu solo di fronte ai carabinieri e alle guardie regie, una volta che si furon resi conto della situazione, che essi si mostrarono del tutto impotenti. Allora comin– ciarono a usare l'arma di tutti gli oppressi senza speranza, l'assassinio. 6 Alle pagine n3, n5 di The Awakening of ltaly, Villad cosf descrive le imprese fasciste: Armati di manganello o di revolver, i fascisti fanno il loro ingresso in città e paesi dove sia stato compiuto un delitto, arrestano gli assassini quando riescono a trovarli, li uccidono se oppongono resistenza, ed altrimenti li consegnano ai carabinieri. Se i veri autori del fatto non vengono scoperti, si prendono i capi socialisti e comunisti del posto e si bastonano di santa ragione, e talvolta si dà fuoco alla Camera del Lavoro o ad altre sedi di organizzazioni rosse, o perlomeno si gettano per la strada registri e arredi, e si bruciano. 7 Non soltanto coloro che opponevano resistenza venivano ucc1s1,ma an– che persone che non c'entravano affatto nel conflitto che era all'origine; i fa– scisti seguivano il metodo degli ostaggi, come truppe di occupazione in un paese nemico. Le Camere del lavoro e le altre organizzazioni dei lavoratori non venivano bruciate talvolta ma sempre: lo scopo reale dell'offensiva, fosse o no provocata da precedenti incidenti tra fascisti e antifascisti, non era altro che la distruzione delle organizzazioni operaie, bruciandone i registri, deva– stando i locali di vendita delle cooperative, uccidendo o mettendo al bando gli organizzatori. E le sedi delle organizzazioni non erano i soli luoghi sac– cheggiati; molto spesso le abitazioni private dei capi socialisti, comunisti e 5 L. FABBRI, La controrivoluzione preventiva, cit., pp. 59-61. 8 E. A. MowRER, lmmortal Italy, cit., p. 369. 1 L. VILLARI, The Awakening of Italy, cit. BiblotecaGino Biànco 54 1

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