Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 È onesto aggiungere che da tre mesi a questa parte e precisamente dal referendum indetto per la occupazione delle fabbriche e dal ritorno dei Missionari andati in Russia, la psicologia della massa operaia italiana si è profondamente modificata. (...) La famosa ondata di svogliatezza e di pigrizia appare superata. Le masse operaie sembrano convin– cersi che il problema fondamentale del momento è un problema di produzione. Sintomo certissimo di questo stato d'animo è la relativa facilità con la quale in questi ultimi tempi sono stati raggiunti accordi dopo trattative pacifiche nella grande categoria dei tes– sili e dei chimici. 13 Il Corriere della Sera del 31 dicembre 1920 diceva: In questi ultimi mesi, la reazione spontanea del popolo italiano è riuscita a diminuire sensibilmente la tirannia socialista. A l'alta marea del rivoluzionarismo, rappresentata dal– l'occupazione delle fabbriche, ha fatto seguito un rapido declino. 14 Nel gennaio, al congresso nazionale di Livorno del partito socialista, gli attacchi degli estremisti contro la destra e i massimalisti raggiunsero il loro culmine. La destra ottenne 14.625 voti, i massimalisti 98.028, gli estremisti 58.183. Se si confrontano i dati della situazione del congresso di Bologna nel– l'ottobre del 1919 con quelli del gennaio 1921, si vedrà che durante il periodo intermedio la forza dei socialisti di destra non è né aumentata né diminuita; erano 14-880 nell'ottobre del 1919 ed erano ancora 14.625 nel gennaio del 1921. Ma i massimalisti avevano ingrossato le loro file da 48.4rr a 98.028, e gli estremisti erano dei convertiti dell'ultimo anno, "socialisti di guerra'' improvvisati; nei mesi seguenti si allontanarono con la stessa facilità con cui avevano aderito. Per lo piu, coloro che affrontarono in modo piu deciso la marea fascista furono gli uomini della " vecchia guardia. " In seguito al congresso di Livorno, gli estremisti abbandonarono il par– tito socialista e formarono il "Partito Comunista Italiano." Questa scissione socialista che arrivava dopo l'occupazione delle fabbriche, le notizie dalla Rus– sia riportate dai dirigenti sindacali e delle cooperative, le sconfitte morali di Bologna e di Ferrara, non servi'.certo ad alimentare tra le masse operaie cit– tadine fiduciose speranze. Si diffuse l'idea che una rivoluzione era divenuta impossibile. Ai primi del 1921, Mussolini cambiò la linea del fronte. Fintanto che una rivoluzione sociale era sembrata possibile, egli aveva attaccato socialisti e co– munisti dalla sinistra, accusandoli di essere dei rivoluzionari inconcludenti. Non appena la rivoluzione sociale si dimostrò impossibile, cominciò ad attac– care socialisti e comunisti dalla destra, accusandoli di essere i responsabili de– gli scioperi e dei disordini politici. Aveva annusato la nuova direzione del vento e adattava la sua tattica alla mutata situazione. Ora che la "rivolu– zione" di Mussolini si dirigeva apertamente non contro la società capitalistica ma contro il movimento socialista, gli industriali italiani e i grossi proprietari terrieri generalizzarono il sistema di foraggiamento. Veramente i fascisti fa– cevano ancora sfoggio di apparato rivoluzionario. Ma non vi era niente di piu 13 " Popolo d'Italia. " 14 Cit. trad. BiblotecaGino Bianco

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