Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

I. Come nacque la dittatùra della tragedia, non era possibile attribuire spassionatamente le responsabilità. Le simpatie politiche personali avevano il sopravvento. Giornali e partiti anti-" bolscevichi" rigettavano le responsabilità sul partito di appartenenza, preso nel suo insieme, degli autori materiali dei delitti. I socialisti tutti, non importa se comunisti, massimalisti o riformisti, si trovarono senza distin– zioni al centro di un'ondata di indignazione morale. Sotto la pressione di questa ondata, la rottura tra comunisti e socialisti, che si andava preparando da un anno, divenne completa. Al congresso so– cialista di Livorno, nel gennaio 1921, i comunisti abbandonarono il partito socialista e formarono un nuovo partito. Questa divisione aumentava lo smar– rimento e la confusione tra le file delle classi lavoratrici. A partire da questo momento le latenti forze della reazione " antibol– scevica " vengono scatenate. In guerra, la vittoria di un esercito comincia quando le forze avversarie perdono la fiducia nella vittoria e cominciano a ritirarsi; a questo punto, coloro che erano in procinto di darsi alla fuga, se il nemico avesse resistito ancora dieci minuti, si sentono forti come leoni e si precipitano all'inseguimento. I Fasci di combattimenti formarono la "guardia bianca," e diven– nero i centri di raccolta di tutte le forze "antibolsceviche" che si andavano organizzando. Gli industriali, i proprietari terrieri, i negozianti, che già qua e là avevano dato i loro denari, non ebbero altro da fare che estendere in generale il metodo degli aiuti finanziari, e arruolare i propri figli e i propri seguaci nelle bande fasciste. A dire il vero, anche i fascisti facevano un grande spiegamento di termini rivoluzionari. Ma la fraseologia rivoluzionaria ser– viva a incitare gli squadristi che dovevano combattere i "bolscevichi "; in realtà la vera funzione dei fascisti era conservatrice, e questo era ciò che contava. Dopo qualche mese - scrisse nell'estate del 1921 un attento osservatore quasi ovunque la maggior parte dei Fasci nell'Emilia, nel Veneto, nelle Puglie, furo~o nelle cam– pagne costituiti da creature dell'Agraria. La composizione del fascismo era già notevol– mente mutata, da quel ch'era prima dell'ottobre; e gli elementi studenteschi non vi rappre– sentavano piu la forza predominante. Anche le funzioni dirigenti dei fascisti passarono qua e là in mani diverse. Nelle città gli aderenti non erano piu neppur loro i medesimi di un tempo. Questi, nella loro miglior parte piu disinteressata, odiavano i socialisti un po' per istinto di classe, un po' per rappresaglia verso gli operai da cui si vedevan posti in seconda linea, un po' per ignoranza (...); ma eran tutti mossi da quello spirito patriottico che la guerra aveva sovreccitato ed esasperato: un patriottismo indubbiamente male inteso quanto impreciso, ma sincero. Questi però col tempo eran diventati minoranza, al soprag· giungere dei nuovi elementi (...). 5 Questo rapido affiusso su larga scala di gente danarosa e di spirito con– servatore in una organizzazione di giovani squattrinati che si credevano rivo• luzionari scandalizzò e creò uno stato di disagio tra molti "fascisti della 0 L. FABBRI. La conti/'orivoluzione preventiva, cit., p. 37. 37 BiblotecaGino Bianco

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