Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La reazione " antibolscevica " lavoro avrebbe perduto i suoi dirigenti piu capaci e si sarebbe trovata in una crisi pericolosa, che sarebbe tornata a tutto vantaggio dei datori di lavoro e dei partiti antisocialisti. Serrati quindi si rifiutava di farsi trascinare su di una strada che considerava disastrosa. 4 Un comunista che si fosse opposto a Lenin in quel momento avrebbe dovuto essere un uomo di eccezionale caparbietà. Serrati non era uomo di grande intelligenza, ma era coraggiosò ed onesto, e si mantenne sulle sue posizioni. Angelica Balabanoff, che si trovava allora in Russia tra i leaders della terza Internazionale e che era vissuta per molti anni in Italia, sostenne l'opinione di Serrati. Essa era molto scossa dai trucchi vol– gari con cui Lenin e Zinoviev si sforzavano di abusare dei sentimenti di devo– zione che Serrati nutriva per la Russia sovie~ica,per farne strumento di divi– sione all'interno del suo paese. Lenin e Zinoviev riuscirono a conquistare sol– tanto due degli italiani: Bombacci, una zucca vuota di maestro elementare che piu tardi doveva passare al fascismo, e un professore universitario di eco– nomia, Graziadei, uomo ambizioso che era stato una volta un socialista di de– stra e che piu tardi, con l'infuriare della reazione fascista, si ritirò nel suo gu– scio facendo in modo di salvare la pelle, e adesso se ne vive tranquillo in Italia. Erano stati scelti questi due individui, a preferenza di altri, a causa della loro debo– lezza e vanità, e della loro incapacità a resistere all'adulazione e all'applauso. Erano stati ricevuti e adulati al Cremlino, la ex-residenza degli zar, in un ambiente che testimoniava ricchezza e potere. Mentre Lenin considerava questi due individui degli strumenti di cui servirsi e poi sbarazzarsi, i due pellegrini si immaginavano di essere stati prescelti per le loro qualità positive a essere i l~aders del movimento italiano sotto il patronato bolscevico. In nostra assenza, venivano presentati al pubblico russo come autentici rappresentanti della rivoluzione, in contrapposizione a Serrati che l'aveva " tradita. " I loro discorsi venivano tradotti in modo da far dire loro quello che voleva Zinoviev. Perdevano completamente la testa per gli applausi delle folle e le adulazioni dei tirannelli di Zinoviev. 5 Quando i pellegrini di Mosca fecero ritorno in Italia, i delegati della Con– federazione del lavoro e delle cooperative, tutti socialisti di destra, non si tennero per sé le notizie di quanto avevan visto. Sebbene, con grande orrore di Angelica Balabanoff e di Emma Goldman, fossero stati fatti viaggiare su treni e battelli ben funzionanti e perfettamente puliti, e nutriti del cibo mi– gliore, tuttavia non si eran lasciati prendere in giro. Fecero dei racconti spa– ventosi sulle condizioni del popolo russo. Serrati di quanto aveva visto non disse niente, ma _il suorsilenzio fu sufficientemente significativo. Il m_itobol– scevico ricevette un duro colpo. La controversia tra Serrati e gli estremisti divenne piu violenta. Serrati continuava ad insistere che la " unità del proletariato it'aliano " non doveva esser messa in pericolo da provvedimenti sbagliati e imprevidenti. La occu- ' I documenti della controversia tra Serrati, da una parte, e Zinoviev e Lenin, dal– l'altra, si trovano raccolti nel volume Le Parti Socialiste Italien et l'Jnternationale Commu• niste, cit. 11 A. BALABANOFF, My Life •as a Rebel, cit., pp. 265-266. Bibloteca Gino Bianco

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