Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 ficile per i proprietari terrieri sopportare il peso di alti salari e in piu l'obbligo di assumere, per alleviare la disoccupazione, un numero di opere non neces– sarie e talvolta perfino dannose. I piu esasperati non erano i grandi proprie– tari terrieri, che non avevano contatti diretti con i braccianti e i mezzadri, ma gli affittuari, i fattori, i piccoli e medi proprietari. Piu di tutti erano esacer– bati quei piccoli proprietari che da poco eran venuti in possesso della terra con i risparmi accumulati durante la guerra, e che adesso si vedevano co– stretti a difendere la loro proprietà. Insieme all' "antibolscevismo" degli industriali e dei proprietari terrieri, vi era quello dei bottegai e dei commercianti. Molti di costoro avevano avver– sato la guerra, e nel 1919 avevano simpatizzato con le proteste dei "bolscevi– chi " contro i responsabili della guerra. Ma non appena questo " bolscevi– smo " cominciò ad imporre calmieri, saccheggiare negozi, rompere le vetrine, anch'essi divennero accesi "antibolscevichi." Inoltre le cooperative di ven– dita al minuto dei socialisti e dei popolari facevano concorrenza ai piccoli ne– gozianti. Per costoro "antibolscevismo" significava porre fine, (a) ai disordini per le strade, (b) ai calmieri per i generi alimentari, (e) alla concorrenza delle cooperative socialiste e popolari. Anche i dipendenti statali avevano la loro forma di "antibolscevismo." Gli operai, i contadini non proprietari, quei dipendenti di pubblici servizi che potevano scioperare - come i ferrovieri e i postelegrafonici - si erano sino allora difesi contro l'inflazione e il conseguente rialzo dei prezzi, esigendo salari e stipendi piu alti. Al contrario, i magistrati, gli ufficiali, gli insegnanti, i pensionati, e quanti vivevano con un· reddito fisso, si trovavano in grandi strettezze. Molti di questi nel 1919 erano stati "bolscevichi." Durante il 1920, mettendo a confronto la loro crescente miseria con i crescenti salari dei lavoratori manuali, divennero anch'essi "antibolscevichi." Invece di risalire alla causa prima del loro male, anche se meno ovvia, cioè all'inflazione, ne attribuivano tutta la colpa agli scioperi, fenomeno secondario ma certo piu appariscente. Una sottospecie di questo "antibolscevismo" burocratico, era l' "anti– bolscevismo " delle forze di polizia, della Guardia Regia, dei carabinieri: co– stretti a correre da ogni parte per far cessare i disordini, insultati dai giornali ·e nei comizi rivoluzionari, esposti in continuazione al pericolo di essere feriti ed uccisi, esasperati per il frequente uso delle armi, al quale erano realmente costretti, contro le folle in tumulto. Estremisti come quelli che in un paese della Toscana, Abbadia San Salvadore, in provincia di Siena, assalirono una processione, si scontrarono con i carabinieri che cercavano di mantenere l'or– dine, ne uccisero uno, ebbero a loro volta un morto, e per vendetta uccisero un frate e ferirono due preti, non contribuivano certo a far diminuire la forza di questo "antibolscevismo" che era corrente nell'agosto del 1920. In quella circostanza d_uealtre persone e un bambino in fasce persero la vita. A Roma, il 20 luglio, i tranvieri volevano celebrare la loro vittoria in seguito a uno sciopero, adornando le vetture con delle bandierine rosse. Il pubblico reagf 516 BiblotecaGinoBianco

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