Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il "bolscevismo" italiano nel 1920 la parte piu potente .di questo gruppo contrario alla guerra, e quindi era con– tro di loro che nazionalisti e fascisti indirizzavano maggiormente il loro odio. Venivano chiamati "bolscevichi" anche quando professavano la forma piu mite di socialismo; e fu cosI che nacque lo slogan che i fascisti combattevano contro il " bolscevismo. " Ma allo stesso modo che non è prudente credere alla parola di chi sia in preda ai fumi del vino, cosI non è prudente credere alla parola di chi sia in preda al panico o all'ira. Se si controllano i riflessi psico– logici della crisi post-bellica con gli indici oggettivi della vita economica e sociale, ciascun ricercatore spregiudicato dovrà pervenire alla conclusione che il cosiddetto "bolscevismo" italiano del 1919-20 non era niente di peggio di un insorgere di agitazione incomposta in larghi settori del popolo italiano, alla quale i peggiori elementi della classe dirigente risposero dando prova di una vigliaccheria e di uno stato di scoraggiamento del tutto sproporzionato alla reale entità del pericolo. 19 Al contrario un documento lampante della frenesia italiana " antibolscevica " è il libro di Pantaleoni Bolscev·ùmo italiano. 20 Agli occhi del Pantaleoni chiunque non era un sostenitore incondizionato della dot– trina economica del laùsez-f aire era o un " bolscevico " o un " cripto-bol– scevico"; anarchici, comunisti, socialisti, repubblicani mazziniani, e aderenti al partito popolare, erano tutti " bolscevichi. " Quei democratici che non com– battevano il socialismo con impeto sufficiente non erano " bolscevichi " ma "bolscevisti sornioni." Mescolando insieme in una sola entità chiamata "bol– scevismo " tutti i gruppi in contrasto tra loro, e attribuendo a questa unica entità tutte le azioni e le responsabilità dei diversi gruppi, Pantaleoni fa cre– dere ai suoi lettori all'esistenza di un movimento bolscevico compatto, intel– ligente, coordinato, la cui forza è spaventosa. Nel 1919 e 1920, l'Inghilterra si trovò in condizioni di assai maggior di– sagio dell'Italia, ma non capitò mai che gli inglesi cadessero in preda alle convulsioni, per la paura che l'Inghilterra stesse diventando "bolscevica." I 19 Un resoconto onesto delle cause della inquietudine generale è dato da G. MORTARA, P1-osf,ettive economiche 1923, Città di Castello, 19.23, pp. 4.21-4.2.2; vedi anche E. A. MoWRER, l~ortal Italy, New York and London, Appleton & Co., 19.2.2, pp. 317-.29. Il libro di questo testi!llone americano, intelligtnte ed onesto, fu scritto prima che venisse elaborata la leggenda fascista; esso è perciò una apprezzabile ed attendibile fonte di informazioni. · 20 M. PANTALEONI, Bolscevismo italiano, Bari, Laterza, 19.2.2. iblotecaGino Bianco

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