Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Come nacque la dittatura disturbare la cerimonia. L'ondata di antipatriottismo, che per quasi due anni sembrava aver sommerso il paese, stava adesso regredendo in modo evidente. Era chiaro che si andava formando una mentalità nuova. A questo punto, l'orribile massacro che ebbe luogo a Bologna il 21 no– vembre 1920, scatenò la reazione "antibolscevica." Come si è detto, le elezioni comunali di Bologna, del 31 ottobre, ave– vano dato ai socialisti una vittoria assoluta.· Esasperati da questa vittoria, un gruppo di fascisti, il 4 novembre, attaccò la Camera del lavoro. In questq circostanza il comunista Bucco, segretario della Camera del lavoro, che con la sua tracotanza aveva già provocato insofferenza ed irritazione, dimostrò di essere un vigliacco, incapace di organizzare qualsiasi forma di resistenza. Dopo avere maltrattato la polizia nel corso di due. anni, adesso, di fronte all'assalto fascista, ne chiedeva telefonicamente l'aiuto. La polizia arrivò e confiscò un deposito di armi ed esplosivi che, a quanto pare, Bucco aveva raccolto col solo scopo di farseli scoprire; e mentre la polizia perquisiva i locali, i fascisti li saccheggiavano. 3 Per riparare al grave danno morale, i socialisti decisero di celebrare la seduta di apertura del nuovo consiglio comunale con una grande dimostra– zione, che doveva aver luogo il 21 novembre. Un giornale cittadino "anti– bolscevico," Il Progresso, iniziò allora una campagna per impedire che i socialisti, durante la loro dimostrazione, sventolassero le bandiere rosse. La polizia riusd a far sf che il 18 novembre si arrivasse ad un compromesso tra socialisti e fascisti: i socialisti avrebbero rinunciato al loro corteo, limi– tandosi a tenere un comizio davanti al palazzo del municipio (Palazzo d'Ac– cursio); le bandiere rosse sarebbero apparse sul balcone del municipio sol– tanto durante i discorsi del nuovo sindaco e degli altri oratori ufficiali; ter– minati i discorsi le bandiere sarebbero state ritirate e il comizio sciolto. Nonostante questo accordo, la popolazione rimase sospettosa e in preda ? uno stato di eccitazione. Circolavano voci ignote di attacchi da una parte e dall'altra. Sia i socialisti che i fascisti chiamavano a raccolta i loro com– pagni dalle località vicine. Nel pomeriggio del sabato, 20 novembre, il direttorio del Fascio fece circolare il seguente manifestino dattiloscritto, che annullava l'accordo di due giorni prima: Cittadini, i massimalisti rossi sbaragliati e vinti per le piazze e per le strade della città chiamano a raccolta le masse del contado per tentare una rivincita, per tentare d'issare il loro cencio rosso sul palazzo Comunale. Noi non tollereremo mai quest'insulto! Insulto per ogni cittadino italiano e per la Patria nostra che di Lenin e di Bolscevismo non vuole saperne. Domenica le donne e tutti coloro che amano la pace e la tranquillìtà restino in casa e se vogliono meritare della Patria espongano dalle loro finestre il Tricolore Italico. Per le strade di Bologna, Domenica, debbono trovarsi soli Fascisti e Bolscevichi. Sarà la provai La grande prova in nome d'Italia. · 8 Si veda Fascismo: Inchiesta socialista sulle gesta dei fascisti in Italia, Milano, Casa editrice Avanti, 1922, pp. 238-239. 35 · 4blotecaGino Bianco

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