Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia all'inflazione, ne attribuivano tutta la colpa agli scioperi, fenomeno secon– dario, ma certo piu appariscente. Una sottospecie di questo " antibolscevismo " burocratico era l' " anti• bolscevismo" delle forze di polizia, della Guardia Regia, dei carabinieri; costretti a correre da ogni parte per far cessare i disordini, insultati dai gior• nali e nei comizi rivoluzionari, esposti in continuazione al pericolo di esser feriti od uccisi, esasperati per il frequente uso delle armi, al quale erano realmente costretti, contro le folle in tumulto. Infine, c'era l' "antibolscevismo" dei patriotti. Nell'illusione di poter vivere all'infinito delle loro proteste contro la guerra, nel 1920, gli anar– chici e i comunisti moltiplicarono i loro sforzi in una velenosa e stupida campagna di odio e di disprezzo contro coloro che erano decorati di guerra. In alcuni comuni, dove piu forte era la propaganda degli anarchici e dei comunisti, poteva capitare che chi aveva compiuto con onore il proprio do– vere in guerra o ne era ritornato invalido fosse considerato come colpevole di un delitto da doversi tener nascosto, se si voleva evitarne la punizione. Molti reduci, che avrebbero volentieri fatto causa comune con i piu accesi "socialisti. di guerra," divennero "antibolscevichi" in seguito a questa stupida brutalità; che piu di qualsiasi violenza· e di qualsiasi disordine clan• neggiò i. partiti rivoluzionari. Fu proprio la rivendicazione dei mutilati e dei decorati di guerra e degli ufficiali di carriera, che raccolse il maggior numero di consensi nell'offensiva "antibolscevica." Nel 1919-20, a poco a poco, tutte queste forze di opposizione al "bolsce– vismo" si andavano coalizzando. 1 Dopo il fallimento dell'occupazione delle fabbriche, esse divennero attive. Nelle elezioni amministrative che si svol– sero nell'ottobre e novembre in tutto il paese, i socialisti vinsero da soli 2.022 comuni (24,3%); i popolari ne vinsero r.613 (19,4%); gli altri partiti "antibolscevichi" ne vinsero 4.692 (56,3%). 2 In quasi tutte le piu impor– tanti città i socialisti furono sconfitti: cos1 a Roma, a Venezia, a Torino, a Genova, a Firenze, a Napoli, a Palermo; a Milano essi vinsero con una maggioranza di appena 3.000 voti su di un totale di 144-000. La sola schiac• ciante vittoria socialista in una grande città si ebbe a Bologna. Nel m.entre avevano luogo queste lotte elettorali, l'anniversario dell'armistizio veniva solennizzato con gran pompa; nel novembre 1919, era stato necessario, per evitare disordini, rinunciare a qualsiasi commemorazione; nel novembre 1920, non venne in mente a nessuno, anarchico, comunista o socialista, di 1 Per questo lento crescendo di una mentalità " antibolscevica " tra le diverse classi so– ciali pri~a dell'autunno del 1920, si vedano le osservazioni di G. FERRERO, Da Fiume a Roma, c1t., pp. 91-93. Si vedano anche, nella collezione " Il fascismo e i partiti politici ita– liani," i volumi di L. FABBRI, La controrivoluzione preventiva, pp. 21 sgg.; M. MxssrROLI, Il fascismo e la crisi italiana, pp. 14 sgg.; G. ZrnoRDI, Critica socialista del fascismo, pp. 16-42. Gli studi raccolti in questa collezione sono opera di uomini delle piu contrastanti opinioni politiche. Essi furono scritti nella seconda metà del 1921 e nella prima metà del 1922; presi nell'insieme, quindi, costituiscono una fonte di notizie di prim'ordine sulle origini del movi- mento fascista. · 2 U. GIUSTI, Le correnti politiche italiane attraverso le due riforme elettorali dal I909 al r92r, Firenze, 1922, pp. 32-33. 34 BìblotecaGino Bianco

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