Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Come nacque la dittatura che colpisse i contadini, si opponevano i 100 deputati popolari. Anche questo problema avrebbe potuto essere risolto soltanto da un rovesciamento della situazione parlamentare. Nello stesso tempo la vita dei proprietari terrieri e degli affittuari si era fatta molto difficile, specialmente nella bassa Lombardia, in Emilia, in Tosca– na e nelle Puglie, dove piu forte era la pressione delle organizzazioni sinda– cali socialiste e popolari. Sottoposti a scioperi, minacce e atti di violenza, era– no obbligati ad assumere un numero di braccianti superiore al necessario, e si trovavano costantemente in uno stato di ansia e qi preoccupazione per sé e per le proprie famiglie, spesso isolati come erano in aperta campagna e senza nessun mezzo di difesa. Durante il primo anno, dopo la fine della guerra, essi avevano sopportato questo stato di cose, sperando che presto tutto sarebbe tor– nato come prima; quasi tutti i contadini erano reduci, e si doveva portar pa– zienza per i colpi di testa dei " salvatori della patria. " Ma col passar del tem– po questa tenerezza verso i "salvatori della patria" cominciò ad affievolirsi, mentre cresceva uno stato di irritazione. Con la batosta delle nuove imposte diventava sempre piu difficile per i proprietari terrieri sopportare il peso di alti salari e in piu l'obbligo di assumere, per alleviare la disoccupazione, un numero di opere non necessarie e talvolta perfino dannose. I piu esasperati non erano i grandi proprietari terrieri, che non avevano contatti diretti con i braccianti e i mezzadri, ma gli affittuari, i fattori, i piccoli e medi proprie– tari. Piu di tutti erano esacerbati quei piccoli proprietari che da poco eran venuti in possesso della terra con i risparmi accumulati durante la guerra, e che adesso si vedevano costretti a difendere la loro proprietà. Insieme all' "antibolscevismo" degli industriali e dei proprietari ter– rieri vi era quello dei bottegai e dei commercianti. Molti di costoro avevano avversato la guerra, e nel 1919 avevano simpatizzato con le proteste dei " bolscevichi " contro i responsabili della guerra. Ma non appena questo " bolscevismo " cominciò ad imporre i calmieri, saccheggiare negozi, rom– pere le vetrine, anch'essi divennero accesi "antibolscevichi." Inoltre ie coo~ perative di vendita al minuto dei socialisti e dei popolari facevano concor– renza ai piccoli negozianti. Per costoro " antibolscevismo " significava porre fine, a) ai disordini per le strade, b) ai calmieri per i generi alimentari, e) alla concorrenza delle cooperative socialiste e popolari. Anche i dipendenti statali avevano la loro forma di " antibolscevismo. " Gli operai, i contadini non proprietari, quei .dipendenti di pubblici servizi che potevano scioperare - come "i ferrovieri e i postelegrafonici - si erano sino allora difesi contro l'inflazione e il conseguente rialzo dei prezzi, esi– gendo salari e stipendi piu alti. Al contrario, i magistrati, gli ufficiali, gli insegnanti, i pensionati, e quanti vivevano con un reddito fisso, si trova– vano in grandi strettezze. Molti di questi nel 1919 erano stati "bolscevichi." Durante il 192~, mettendo a confronto la loro crescente miseria con i cre– scenti salari dei lavoratori manuali, divennero anch'essi " antibolscevich.~." Invece di risalire alla. causa prima del loro male, anche se meno ovvia, cioè 33 ibloteca Gino Bianco

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