Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 Il giorno seguente lo stesso giornale pubblicava una lettera di Lenin, che non aveva nessuna esperienza diretta di vita italiana, e dalla Russia era privo di notizie su quanto accadeva in Italia; e pure considerava sicure due cose: 1) che i socialisti che non aderivano alla Internazionale comunista "ingan– nano le masse," e sono "uno stato maggiore senza esercito," che i comu– nisti ovunque dovranno considerare nemici; e 2) che "la dittatura del prole– tariato e il sistema sovietico hanno già vinto moralmente in tutto il mondo" una vittoria vera e definitiva, "la quale, nonostante tutte le difficoltà, i fìumi di sangue, nonostante il terrore bianco della borghesia, ecc., si affermerà in tutti i paesi del mondo. " 4 Il 29 ottobre, dopo che i massimalisti avevano otte– nuto vittoria al congresso di Bologna,5 Lenin scriveva a Serrati per congra- , tularsi con i comunisti italiani, e approvare la loro decisione di partecipare alle prossime elezioni. Certamente " gli opportunisti aperti o mascherati,· ed essi sono molti nel gruppo parlamentare socialista italiano, " tenteranno di far deflettere il partito dalla linea comunista accettata dal congresso di Bologn'a: "la lotta contro queste tendenze non è ancora finita. " Tuttavia, Lenin aggmngeva: Data la situazione internazionale dell'Italia, al proletariato internazionale spettano ancora compiti molto difficili. Può darsi che l'Inghilterra e la Francia, aiutate dalla bor– ghesia italiana, tenteranno di provocare il proletariato italiano ad una insurrezione prema– tura onde soffocarlo piu facilmente. Ma esse non riusciranno nel loro intento. Il meravi– glioso lavoro dei comunisti italiani serve dÌ garanzia ch'essi riusciranno a conquistare alla causa del comunismo tutto il proletariato industriale ed agricolo, nonché i piccoli pro– prietari, ed allora - previa la scelta di un momento favorevole dal punto di vista della situazione internazionale - la vittoria della dittatura del proletariato italiano sarà de– finitiva. 6 Questa lettera era stata scritta il 29 ottobre, prima delle elezioni italiane del 16 novembre. Molto probabilmente, dopo queste elezioni, Lenin non avrebbe dato consigli di prudenza, ma piuttosto avrebbe incoraggiato i comu– nisti italiani ad osare di piu. In ogni modo, la lettera, pubblicata in Italia il 6 dicembre,. venne considerata da tutti come una doccia fredda che Lenin faceva cadere sul capo degli estremisti italiani, in quanto li consigliava di 4 Lettera di Lenin a Serrati, direttore dell' " Avanti! " e a Lazzari, segretario generale del P.S.I., in data 19 agosto 1919, pubblicata nell' "Avanti!" del 2 settembre 1919 (ripubbli– cata in LENIN, Sul movimento operaio italiano, cit., p. 110 [N.d.C.]). 5 Vedi cap. XIV, p. 486. 6 La lettera fu pubblicata, nel suo testo integrale, nella prima edizione dell' " Avanti! " d~l 6 dicembre 1919. Stupidamente il censore, nelle edizioni successive, soppresse l'ultima parte d1 essa (dalle parole: "Può darsi," ecc.). Ma altri giornali, ad esempio il quotidiano popo– lare " Corriere d'Italia, " 8 dicembre 1919, riprodussero il testo completo dalla prima edizione dell' "Avanti! " L'edizione russa delle opere di LENIN (XXIV, 504) dà il testo incompleto della seconda edizione dell' " Avanti! " Non siamo in grado di dire se ciò dipenda dal fatto c~e teditore non si è presa la pena di ritrovare il testo completo, o se piuttosto non sia stato g~u41cato. piu prudente coprire con un modesto velo il fatto che Lenin, nell'ottobre 1919, con– s1ghava 1 compagni italiani a non lasciarsi tradire da tentativi rivoluzionari prematuri, e ad attendere un " momento favorevole " che non fu mai destinato ad arrivare. (La lettera è ri– prodotta, priva ·della sua parte finale. anche in LENIN, Sul movimento operaio italiano, cit., p. 112. Si dà però in nota una traduzione dal francese della parte, soppressa dalla censura, che fu riprodotta nel " Populaire " del 20 gennaio 1920. Ma non è vero che quella del " Po– pulaire" fosse la prima pubblicazione integrale. [N.d.C.]) 494 BiblotecaGino Bianco

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