Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvai·d: L'Italia dal 1919 al 1929 un disegno di legge per l'abolizione del giuramento, ma poi se ne scordarono del tutto tanto che non arrivò mai a essere discusso. La mattina del 1 dicembre, lasciando il Quirinale con il suo seguito per recarsi a Montecitorio, il Re fu applaudito da 2.000 ufficiali in divisa, com– presi otto generali, che sia all'andata che al ritorno accompagnarono il corteo reale. Chi scrive era presente alla seduta reale. Il Re entrò nell'aula zoppicando, circondato dai principi del sangue, compreso il Duca d'Aosta, tutti molto piu alti di lui e facendolo quindi sembrare piu piccino che mai. I socialisti, in gruppo compatto, coprivano tre settori dell'estrema sinistra. I socialisti di de– stra, legati dalla dis_ciplinadi partito, erano insieme ai massimalisti; i pochi • repubblicani occupavano i seggi vicino ai socialisti. Il Re aveva appena rag– giunto il trono che socialisti e repubblicani si alzarono tutti insieme uscendo da una porta laterale, i massimalisti gridando " Viva il socialismo, " mentre repubblicani e socialisti di destra si astennero da qualsiasi grido. Poco a poco, via via che uscivano, deputati e senatori degli altri _partiti occuparono i loro posti. Il Re, in piedi su uno sgabello preparato davanti al suo seggio perché sembrassè men0 piccolo, le mani incrociate sull'impugnatura della spada, cer– cava, senza riuscirci, di assumere un'aria maestosa; i suoi occhi incerti e sbi– gottiti sembravan quelli di un cane uscito allora dall'acqua dopo aver corso rischio di annegare. Cessati i clamori dei deputati uscenti e gli applausi dei deputati e senatori rimasti, la cerimonia poté cominciare e si concluse senza altri incidenti. Dopo che il Re ebbe fatto ritorno al Quirinale, si cominciarono a verifi, care scontri tra ufficiali e socialisti. Come il solito, i socialisti, disarmati e pronti solo per gli scioperi e per le elezioni, ebbero ovunque la peggio. Un deputato socialista venne ferito gravemente, e altri quattro in modo leggero. In seguito a ciò, la direzione nazionale del partito socialista proclamò uno sciopero generale di protesta del proletariato in tutta Italia "contro l'of– fesa arrecata ai suoi rappresentanti." 2 I leaders della Confederazione del la– voro sottoscrissero la decisione, non perché la considerassero ragionevole, ma perché la loro tattica consisteva nel farsi trascinare dai massimalisti, e al tempo stesso frenarli nel loro impeto. La durata di questo sciopero non venne fissata, .mentre per quello del luglio 1919 si erano annunciati due giorni; questo siJ gnificava che lo sciopero doveva durare quanto tempo voleva il "proletariato rivoluzionario," e questo proletariato era autorizzato, a propria discrezione, ad affrettare nel corso dello sciopero la " grande ora. " Questo era quanto ave– van voluto i massimalisti, e i leaders della Confederazione si eran lasciati rimorchiare. Nei giorni 2 e 3 dicembre, lo sciopero colpf tutte le piu importanti città italiane. Solo i ferrovieri fecero eccezione e si recarono al lavoro. Come il so– lito, gli anarchici intervennero ovunque, provocando scontri con la polizia. Vi 2 " Avanti!, " 4 dicembre 19 I 9. 49 2 BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=