Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

" La terra ai contadini II e D'Annunzio a Fiume l'azione diretta. Nel 1919 aspettarono le elezioni generali, e dopo le elezioni, aspettarono per tutto il 1920, di vedere che cosa avrebbero fatto i nuovi depu– tati. In questo modo furono superati i due anni piu pericolosi della crisi del dopoguerra. Gli anarchici non avevano torto quando sostenevano che le ele– zioni acquietavano lo spirito rivoluzionario, e che quindi i rivoluzionari autentici dovevano astenersi dal parteciparvi. · La proporzionale, aggiungendosi nel 1919 al suffragio universale, dimi– nuiva l'amarezza delle competizioni elettorali. Con il sistema uninominale, il corpo elettorale è costretto in ciascun collegio a dividersi in non piu di due fazioni, una delle quali deve mettere l'altra fuori combattimento. La propor– zionale permette a ciascun partito di mostrare la sua forza elettorale senza venir tolto dal giuoco solo perché minoranza. Ciascun partito si preoccupa piu di aumentare i propri voti che di distruggere quelli dei suoi oppositori. Anche con la proporzionale la lotta elettorale qua e là assunse forme di inti– midazioni incivili a causa dei massimalisti e degli spartachisti; ma col siste– ma uninominale avrebbe degenerato in una guerra civile. Nessuno si aspettava un tale trionfo dei socialisti. I massimalisti videro in esso la prova che la "grande ora" si stava avvicinando. Se avessero avuto piu cervello, avrebbero trovato di che riflettere, quando a Milano due degli uomini di Mussolini, Virtuani e Volpi, gettarono una bomba contro un corteo socialista che festeggiava la vittoria elettorale, ferendo gravemente nove per– sone.22 I socialisti proclamarono per il giorno dopo lo sciopero generale di rito, e la polizia manifestò una commendevole sollecitudine arrestando Musso– lini, Marinetti, Vecchi, e un'altra diecina di persone che col delitto non c'en– travan niente. I giudici trovarono che contro gli imputati non c'erano prove, e con sollecitudine altrettanto lodevole li rilasciarono. I socialisti se ne rimasero con i loro nove feriti, il loro sciopero generale, e la seguente sfida, lanciata loro da Mussolini: "Un conto è gettare una scheda nell'urna e un altro conto è gettare delle bombe a mano agli angoli delle strade, o, peggio riceverle sul grugno. " 28 22 1 7 novembre 1919. 23 G. C1PRIAN1-AvoLIO, Una volontà: Benito Mussolini, Roma, Stab. Poligr. per l'Ammin. della Guerra, 193.2, p. II 4. iblotecaGino Bianco

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