Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

"La terra ai contadini" e D'Annunzio a Fiume ' Il significato di questi presagi doveva venire alla luce nei tre anni se- guenti. La stessa cricca di ufficiali superiori e uomini politici che nel 1919 favorf D'Annunzio, doveva favorire Mussolini nel 1921 e nel 1922: la "mar– cia su Fiume" del 1919 fu il precedente della "marcia su Roma" del 1922. A Fiume le scorte che erano state una volta di proprietà del governo austriaco e che alla fine della guerra erano ammassate nei magazzini militari, caddero nelle mani dei "cortigiani" di D'Annunzio. In una città di 39.000 abitanti, di cui 15.000 slavi, tremila cittadini italiani di Fiume divennero im– piegati del "governo "; questi tremila "impiegati governativi " reclamavano a gran voce l'annessione della città all'Italia, dato che con le sue sole risorse la città non sarebbe stata in grado di mantenerli, mentre l'annessione avrebbe caricato i loro stipendi sulle spalle dei contribuenti italiani. Durante i quindici mesi in cui Fiume rimase sotto il controllo di D'An– nunzio, questi tremila impiegati e tutti coloro che piombavano a Fiume da ogni parte d'Italia formarono il cosf detto "Partito italiano" di Fiume. Da parte sua D'Annunzio aveva fondato uno stato totalitario, e un solo partito aveva diritto di esistenza, quello di D'Annunzio. Nell'ottobre vi fu un "ple– biscito" talmente truccato, che in una città dove si trovavano 15.000 slavi ostili a D'Annunzio egli raccolse la "unanimità" dei voti. Quando nel dicembre ci mancò poco che un altro "plebiscito" rivelasse a D'Annunzio che la popo– lazione era stanca di lui, gli "arditi" si impossessarono delle urne e impedi– rono il conto dei voti. Nella città fu decretata la pena di morte immediata per tutti coloro "che professavano sentimenti ostili a Fiume." La pratica di co– stringere chi portava nel cuore septimenti impuri a bere l'olio di ricino, fu inventata dai "legionari" di D'Annunzio a Fiume. Il fez, la camicia nera, il pugnale, e la mazza ferrata, erano stati durante la guerra l'armamento di– stintivo degli "arditi," e dagli "arditi" furono importati a Fiume; sosti– tuirono soltanto la crudele mazza ferrata con un piu gentile manganello. La ·canzone "Giovinezza" e il cosiddetto saluto romano,· fatto sollevando per aria la mano destra,1 6 erano durante la guerra la canzone e il saluto degli "arditi" e furono adottati a Fiume. Le adunate all'aria aperta, nelle quali il capo pone delle domande e la folla, alzando la mano destra, grida " S1" o quanto altro è stato prefabbricato, furono usate da D'Annunzio a Fiume. La città anticipò sino al piu piccolo particolare tutto quanto doveva accadere in Italia dopo la conquista fascista. Coloro che maggiormente trassero profitto dal colpo di mano di D'An– nunzio furono i socialisti. Essi poterono affermare che era imminente un'al– tra guerra, una guerra di cui D'Annunzio aveva dato il segnale con l'occu, pazione di Fiume. Molti che cominciavano a essere stanchi dei disordini in– concludenti provocati dai socialisti, furono adesso costretti a scegliere tra que– sti disordini e una nuova guerra, da cui certamente sarebbe scaturita una 18 Nei tempi antichi del periodo classico, erano gli schiavi che salutavano i loro padroni alzando la mano destra. Gli uomini liberi si salutavano stringendosi la mano. ibloteca Gino Bianco

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