Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 dittatura militare. Pensarono che i socialisti eran meno pericolosi dei capi del- 1' esercito. D'An.nunzio, non soltanto alimentò lo spirito di sedizione nell'eser– cito e rese impossibile al governo civile di servirsi delle forze militari per il mantenimento dell'ordine, ma incrementò anche nella popolazione civile la inquietudine del sospetto, dello scontento e dell'isterismo. Pochi giorni dopo la spedizione di D'Annunzio a Fiume, ai primi di ottobre, si tenne a Bologna il congresso nazionale del partito socialista. L'ala destra, guidata da Turati, sostenne che si doveva rimaner fedeli alla tradizione del partito, e partecipare sia alla prossima campagna elettorale che ai lavori della futura Camera, avendo di mira di strappare al governo il maggior nu– mero possibile di riforme immediate, che servissero alle classi lavoratrici. I • massimalisti sostennero che la rivoluzione sociale doveva farla finita col Par– lamento e con tutti gli altri istituti borghesi, ma che il partito socialista doveva partecipare alla campagna elettorale per aumentare la inquietudine rivolu– zionaria; i deputati socialisti dovevano andare al Parlamento per sabotare dall'interno questo "istituto borghese," e affrettare in tal modo quell'ora in cui il " proletariato rivoluzionario " avrebbe costruito la repubblica dei so– viet. Gli spartachisti sostennero che un "proletariato rivoluzionario" si do– veva astenere dalle elezioni e provocare senza ritardo la rivoluzione sociale secondo il modello della Russia sovietica. La destra socialista raccolse 14.880 voti, i massimalisti 48.4II, e gli spartachisti 3.417. Durante la campagna elettorale, gli spartachisti non presentarono nessun candidato, ma si unirono con i massimalisti per disturbare i comizi degli altri candidati, e dare una idea, con le loro grida, di quello che pensavano dovesse essere la dittatura del proletariato. Mussolini non si limitò a gridare. A Milano e nelle città vicine, durante la campagna elettorale cQmparvero gruppi di uomini armati, pagati trenta lire al giorno, e pronti a combattere i socialisti non solo con gli urli ma con le revolverate. 17 Mussolini prese i fondi necessari per mantenere questi uomini dalla somma di un milione di lire, che era stata raccolta tra gli italiani negli Stati Uniti, perché tramite Mussolini venisse inviata a D'Annunzio. Mussolini trattenne per sé 480.000 lire, e mandò il resto a D'Annunzio. Questi in vita sua non aveva mai avuto troppi scrupoli in fatto di soldi, ma in questa occa– .sione si mostrò scandalizzatissimo della operazione finanziaria condotta da Mussolini senza il suo permesso. 18 17 Il fatto venne reso noto a una commissione di giornalisti milanesi da due redattori del "Popolo d'Italia," che erano in contrasto con Mussolini; vedi "Avanti!," 12 febbraio 1920, e " Secolo, " 14 febbraio 1920. La " Civiltà Cattolica " ( 6 marzo 1920, pp. 472-47 4) com– mentò la notizia nei seguenti termini: "Un po' di luce. È poca; ma questo barlume ci basta per poter dire: quale pozzanghera!... Ecco in mano di quali genti stanno la bandiera del pa– triottismo e dell'onore nazionale. " 18 Il capo di stato maggiore ili D'Annunzio, maggiore Reina, si trovò presente ad uno scoppio di collera di D'Annunzio, che defini Mussolini " un ladro. " Chi scrive apprese tale incidente dallo stesso maggiore Reina, e in qualità di deputato denunciò il fatto alla Camera (7 agosto 1920). Mussolini cercò di ridurlo al silenzio sfidandolo a duello. I suoi secondi chiesero che venisse compiuta una indagine per accertare se il fatto era vero o no; solo qua– lora il fatto non fosse stato vero ci sarebbe stato il duello. I secondi di Mussolini rifiutarono Bibloteca Gino Bianco

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