Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

"La terra ai contadini" e D'Annunzio a Fiume di regola, i socialisti si astenevano dal sostenere questo genere di iniziative; ne sarebbe risultata la creazione di una classe piu numerosa di piccoli affit– tuari e di piccoli proprietari, mentre i socialisti avevano come scopo la "so– cializzazione di tutti i mezzi di produzione." I soldati simpatizzavano con le occupazioni delle terre dei combattenti, e in alcune località si rifiutarono di andargli contro. Se il governo avesse ten– tato di reprimere queste iniziative, ne sarebbero potuti sorgere gravi disor– dini. Di nuovo, anche qui, Nitti ricorse alla strategia dell'esaurimento di forze. Il 2 settembre pubblicò un regio decreto che dava ai prefetti delle provincie la potestà di autorizzare la temporanea occupazione di terre incolte o mala– mente coltivate da parte di associazioni contadine; nei prossimi quattro anni una commissione di esperti e di arbitri avrebbe deciso se l'occupazione doveva rimanere permanente e quale indennità doveva essere corrisposta al vecchio proprietario. In tal modo le occupazioni di terre si svolsero quasi ovunque in modo pacifico e in allegria. Solo a Corneto Tarquinia, nel Lazio, la folla uccise un commissario di polizia e ferf gravemente cinque carabinieri che cer– cavano di resistere al movimento 11 ; e in Sicilia, la polizia uccise sette persone a Riesi e due a Terranova. 12 Un anno dopo, il ministro dell'Agricoltura affermò che sino al maggio del 1920 erano stati occupati con l'autorizzazione dei prefetti 30.000 ettari di terra senza il consenso dei proprietari, di cui 14.000 ettari nel Lazio, e che calcolando i numerosi casi di bonario accordo il totale della terra occupata si poteva fare ascendere a roo.ooo ettari. 12 bis Anche ammettendo che difficil– mente questi accordi " bonari " erano accordi " liberi, " rimane il fatto che roo.ooo ettari rappresentano non piu dello 0,3 per cento in un paese con una superficie coltivabile di 26.397.600 ettari. Anche prendendo come base per il nostro confronto solo quelle due regioni d'Italia in cui il fenomeno si pre– sentò su scala assai maggiore che non nelle altre, cioè il Lazio e la Sicilia, tro– viamo che roo.ooo ettari rappresentano il 2,3 per cento dei 42.640 kmq. di superficie totale di queste due regioni ..L'Italia non era la Russia. Tuttavia il diritto di proprietà era stato violato senza che il governo fosse ricorso a spar– gimenti di sangue per sostenerlo; perciò Nitti era accusato di essere un com– plice del " bolscevismo agrario. " Questa non fu la peggiore delle sue prove. Il 12 settembre, per impedire che la città di Fiume fosse lasciata alle truppe inglesi e francesi, D'Annunzio, alla testa di un reggimento dell'esercito regolare e di un gruppo di "arditi" che si erano impadroniti di fucili e autoblinde, occupò la città. Dietro di lui si precipitarono a Fiume molti giovani generosi, intossicati dalle frenesie della 11 " Secolo, " 29 settembre 191 9. 12 " Secolo, " 1 o e 1 3 ottobre 191 9. 12 bh Intervista del ministro dell'Agricoltura, Micheli, al quotidiano romano " La Tri– buna, " 22 ottobre 1920. Cfr. L. VILLARI, The Awakening of Italy, cit., p. 101: "In Sicili{l, molte proprietà terriere furono occupate, ma i conflitti furono generalmente promossi da asso– ciazioni di ex-combattenti e -organizzazioni operaie, che volevano veramente terra da coltivare: qualche volta si giunse ad una composizione mediante accordi con i proprietari. " lotecaGinoBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=